Questo testo nasce come allegato del cortometraggio Cinquanta di questi giorni, scritto e diretto dai registi Matteo Maffesanti e Davide Pachera, con la mia supervisione scientifica, e prodotto da Paolo Filippini. Si tratta di una breve raccolta di brani tratti da autori esperti sui temi della sessualità in presenza di disabilità. La raccolta è preceduta da un mio capitolo che illustra come il DVD e il materiale antologico possano essere utilizzati per progettare percorsi di formazione mirata. L'idea di produrre un cortometraggio sulla realtà e le problematiche del bisogno-diritto alla sessualità della persona con disabilità intellettiva nasce nel 2007 dall'incontro con il regista Matteo Maffesanti ed il suo gruppo di lavoro. Ricordo di avere apprezzato fin da subito la qualità dei cortometraggi realizzati da Maffesanti, per la delicatezza nell'approccio agli argomenti e l'intrinseca forza narrativa. All'inizio, ho provato a presentarne qualche spezzone agli studenti, durante le mie lezioni di Pedagogia speciale all'Università di Verona, per introdurre il tema della qualità della vita della persona con disabilità intellettiva. Ben presto mi sono accorto che tale scelta didattica, oltre a riscuotere un generale interesse verso gli argomenti trattati, aveva importanti ricadute anche sul piano degli apprendimenti. Infatti, come ho potuto constatare in sede d'esame, diversi studenti presenti alle proiezioni, nel rispondere ai miei quesiti, utilizzavano (in forme più o meno consapevoli) i contenuti dei cortometraggi per dare un volto ed una concretezza ai concetti presenti nei testi di studio. Tale fenomeno, che dapprima mi ha solo incuriosito, mi ha portato poi a ritenere che avrei potuto utilizzare, in forme più approfondite, lo "strumento" cortometraggio per migliorare l'azione didattica. Premetto che nel passato avevo già notato che la proiezione di spezzoni di film riguardanti la disabilità, aveva provocato negli studenti maggior interesse verso i temi e le problematiche trattate, attivando in più occasioni disponibilità al confronto e alla discussione. La forma del cortometraggio, però, mi dava l'impressione di porsi al servizio della discussione e della rielaborazione critica dei contenuti mediati in modo ancor più efficace, in quanto è proprio la brevità della storia (in sè conclusa) che consente di mantenere il fuoco dell'attenzione sull'aspetto particolare della realtà narrata. Nel costruire le lezioni ho chiesto al regista di presentare il suo lavoro e di esplicitare le motivazioni che lo avevano spinto ad affrontare determinate problematiche sociali. L'incontro con Maffesanti, seguito dalla proiezione del cortometraggio, ha avuto il merito di generare una riflessione, una discussione e un confronto costruttivo con gli studenti. In particolare, si è potuta cogliere nei ragazzi una progressiva presa di coscienza che la disabilità non è un "mondo a parte" lontano dal proprio, costituito da una "categoria" di esseri umani "diversi" dagli altri, oggetto di azioni per lo più assistenziali e di solidarietà umana. Tale presa di coscienza si è evidenziata nella generale considerazione che il "fenomeno disabilità" si può declinare non solo nelle forme del pietismo o della rassegnata presa d'atto dell'esistenza di esseri umani "meno fortunati di altri", ma si coniuga correttamente anche con pensieri intelligenti e - soprattutto - interessanti, con azioni sociali creative, con approfondimenti culturali capaci di abbracciare e dare significato a tutte le dimensioni dell'umano. Queste e altre considerazioni mi hanno portato a costituire un gruppo di lavoro per la produzione del cortometraggio dedicato al delicato tema della sessualità e della disabilità intellettiva, allo scopo di offrie uno strumento da utilizzare in contesti formativi, per la costruzione di percorsi didattici e culturali di approfondimento sulla disabilità intellettiva.

Cinquanta di questi giorni. Per pensare la sessualità del disabile intellettivo

LASCIOLI, Angelo;
2010-01-01

Abstract

Questo testo nasce come allegato del cortometraggio Cinquanta di questi giorni, scritto e diretto dai registi Matteo Maffesanti e Davide Pachera, con la mia supervisione scientifica, e prodotto da Paolo Filippini. Si tratta di una breve raccolta di brani tratti da autori esperti sui temi della sessualità in presenza di disabilità. La raccolta è preceduta da un mio capitolo che illustra come il DVD e il materiale antologico possano essere utilizzati per progettare percorsi di formazione mirata. L'idea di produrre un cortometraggio sulla realtà e le problematiche del bisogno-diritto alla sessualità della persona con disabilità intellettiva nasce nel 2007 dall'incontro con il regista Matteo Maffesanti ed il suo gruppo di lavoro. Ricordo di avere apprezzato fin da subito la qualità dei cortometraggi realizzati da Maffesanti, per la delicatezza nell'approccio agli argomenti e l'intrinseca forza narrativa. All'inizio, ho provato a presentarne qualche spezzone agli studenti, durante le mie lezioni di Pedagogia speciale all'Università di Verona, per introdurre il tema della qualità della vita della persona con disabilità intellettiva. Ben presto mi sono accorto che tale scelta didattica, oltre a riscuotere un generale interesse verso gli argomenti trattati, aveva importanti ricadute anche sul piano degli apprendimenti. Infatti, come ho potuto constatare in sede d'esame, diversi studenti presenti alle proiezioni, nel rispondere ai miei quesiti, utilizzavano (in forme più o meno consapevoli) i contenuti dei cortometraggi per dare un volto ed una concretezza ai concetti presenti nei testi di studio. Tale fenomeno, che dapprima mi ha solo incuriosito, mi ha portato poi a ritenere che avrei potuto utilizzare, in forme più approfondite, lo "strumento" cortometraggio per migliorare l'azione didattica. Premetto che nel passato avevo già notato che la proiezione di spezzoni di film riguardanti la disabilità, aveva provocato negli studenti maggior interesse verso i temi e le problematiche trattate, attivando in più occasioni disponibilità al confronto e alla discussione. La forma del cortometraggio, però, mi dava l'impressione di porsi al servizio della discussione e della rielaborazione critica dei contenuti mediati in modo ancor più efficace, in quanto è proprio la brevità della storia (in sè conclusa) che consente di mantenere il fuoco dell'attenzione sull'aspetto particolare della realtà narrata. Nel costruire le lezioni ho chiesto al regista di presentare il suo lavoro e di esplicitare le motivazioni che lo avevano spinto ad affrontare determinate problematiche sociali. L'incontro con Maffesanti, seguito dalla proiezione del cortometraggio, ha avuto il merito di generare una riflessione, una discussione e un confronto costruttivo con gli studenti. In particolare, si è potuta cogliere nei ragazzi una progressiva presa di coscienza che la disabilità non è un "mondo a parte" lontano dal proprio, costituito da una "categoria" di esseri umani "diversi" dagli altri, oggetto di azioni per lo più assistenziali e di solidarietà umana. Tale presa di coscienza si è evidenziata nella generale considerazione che il "fenomeno disabilità" si può declinare non solo nelle forme del pietismo o della rassegnata presa d'atto dell'esistenza di esseri umani "meno fortunati di altri", ma si coniuga correttamente anche con pensieri intelligenti e - soprattutto - interessanti, con azioni sociali creative, con approfondimenti culturali capaci di abbracciare e dare significato a tutte le dimensioni dell'umano. Queste e altre considerazioni mi hanno portato a costituire un gruppo di lavoro per la produzione del cortometraggio dedicato al delicato tema della sessualità e della disabilità intellettiva, allo scopo di offrie uno strumento da utilizzare in contesti formativi, per la costruzione di percorsi didattici e culturali di approfondimento sulla disabilità intellettiva.
2010
9788854832879
Sessualità; disabilità intellettiva; educazione sessuale
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