Gli episodi di violenza contro le donne non conoscono né frontiere geografi che, né limiti di età o di nazionalità e si insinuano spesso nelle relazioni familiari, colpendo tutte le classi sociali. I comportamenti persecutori, le molestie e le aggressioni sono, infatti, sempre più diffusi nella vita quotidiana e compromettono in maniera determinante il libero sviluppo della persona e la dignità della donna. Recenti studi indicano che, in Europa, una percentuale compresa tra il 12 e il 15% di donne è vittima di violenza domestica quotidiana. Tra i vari tipi di violenza, quella domestica è forse la più diffusa, ma anche la più silenziosa e sommersa: si nasconde tra le pareti di casa ed è da sempre considerata una questione privata. Una vergogna da nascondere, spesso con esiti drammatici. Negli ultimi anni in Italia, però, l’attenzione sugli episodi di violenza contro le donne è aumentata: l’opinione pubblica è più sensibile, le politiche di contrasto si dimostrano più decise e il fenomeno sta emergendo perché diminuiscono la paura e il silenzio delle vittime. I dati, tuttavia, ci raccontano ancora che solo una minima parte delle vittime arriva alla denuncia. Quali sono le cause che impediscono alla donna di opporsi e uscire da queste situazioni? È nella parola “fatica” che troviamo una prima risposta: fatica ad andare avanti quando vacilla la speranza; fatica a ricostruire una vita quando ci si sente inadeguate o addirittura incapaci; fatica a risvegliare la propria autostima. E poi la paura: di perdere i fi gli, delle diffi coltà economiche, dell’isolamento, della disapprovazione della famiglia. Ecco, allora, la necessità di alimentare la speranza e l’autostima - che sono fattori trasversali a culture, capacità economiche e intellettuali - sia della donna, in prima persona, sia di chi la circonda, famiglia e società. La Commissione Regionale per le Pari Opportunità tra uomo e donna ha ritenuto importante intraprendere con forza e convinzione un percorso per la pari dignità delle persone e per il diritto al rispetto. In tale direzione si pone questa pubblicazione, uno strumento operativo che nasce dalla collaborazione tra la politica, l’amministrazione pubblica, la magistratura, gli operatori sanitari e le forze dell’ordine. Il manuale rappresenta, quindi, un piccolo ma importante tassello per operare in una logica di sostegno alle vittime e di contrasto alla violenza. Solo lavorando ogni giorno, ognuno con le proprie competenze e capacità professionali, si può contribuire concretamente a prevenire e contrastare la violenza e aiutare chi si trova in diffi coltà.

Individuare la violenza domestica - Manuale per operatori

BACCICONI, Marina;BERTOLASO, Sonia;
2009-01-01

Abstract

Gli episodi di violenza contro le donne non conoscono né frontiere geografi che, né limiti di età o di nazionalità e si insinuano spesso nelle relazioni familiari, colpendo tutte le classi sociali. I comportamenti persecutori, le molestie e le aggressioni sono, infatti, sempre più diffusi nella vita quotidiana e compromettono in maniera determinante il libero sviluppo della persona e la dignità della donna. Recenti studi indicano che, in Europa, una percentuale compresa tra il 12 e il 15% di donne è vittima di violenza domestica quotidiana. Tra i vari tipi di violenza, quella domestica è forse la più diffusa, ma anche la più silenziosa e sommersa: si nasconde tra le pareti di casa ed è da sempre considerata una questione privata. Una vergogna da nascondere, spesso con esiti drammatici. Negli ultimi anni in Italia, però, l’attenzione sugli episodi di violenza contro le donne è aumentata: l’opinione pubblica è più sensibile, le politiche di contrasto si dimostrano più decise e il fenomeno sta emergendo perché diminuiscono la paura e il silenzio delle vittime. I dati, tuttavia, ci raccontano ancora che solo una minima parte delle vittime arriva alla denuncia. Quali sono le cause che impediscono alla donna di opporsi e uscire da queste situazioni? È nella parola “fatica” che troviamo una prima risposta: fatica ad andare avanti quando vacilla la speranza; fatica a ricostruire una vita quando ci si sente inadeguate o addirittura incapaci; fatica a risvegliare la propria autostima. E poi la paura: di perdere i fi gli, delle diffi coltà economiche, dell’isolamento, della disapprovazione della famiglia. Ecco, allora, la necessità di alimentare la speranza e l’autostima - che sono fattori trasversali a culture, capacità economiche e intellettuali - sia della donna, in prima persona, sia di chi la circonda, famiglia e società. La Commissione Regionale per le Pari Opportunità tra uomo e donna ha ritenuto importante intraprendere con forza e convinzione un percorso per la pari dignità delle persone e per il diritto al rispetto. In tale direzione si pone questa pubblicazione, uno strumento operativo che nasce dalla collaborazione tra la politica, l’amministrazione pubblica, la magistratura, gli operatori sanitari e le forze dell’ordine. Il manuale rappresenta, quindi, un piccolo ma importante tassello per operare in una logica di sostegno alle vittime e di contrasto alla violenza. Solo lavorando ogni giorno, ognuno con le proprie competenze e capacità professionali, si può contribuire concretamente a prevenire e contrastare la violenza e aiutare chi si trova in diffi coltà.
2009
violenza domestica manuale operatori
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/342738
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