Il saggio prende in esame la “Fedra” di Gabriele D’Annunzio come concretizzazione di una nuova forma di teatro. Partendo da un soggetto presente da sempre nella letteratura occidentale, D’Annunzio, con “Fedra” intendeva ripristinare, sulla scia di Nietzsche, non il dramma antico, ma un dramma moderno, autenticamente dionisiaco, ricreato nel suo spirito ditirambico fuori da ogni controllo razionalistico. A questo scopo nella prima parte del saggio analizzo la tragedia dannunziana nel contesto del modernismo teatrale di fine Ottocento, ponendola in relazione con la teoria e la prassi del recupero del dramma antico coeve. Nella seconda parte mi soffermo sulla “Fedra” musicale, l’opera che Pizzetti e D’Annunzio trassero dalla tragedia, uno degli esiti più interessanti delle sperimentazioni drammatiche nell’Italia del primo Novecento.
“Fedra“: la Grecia modernista di D’Annunzio e di Pizzetti
BORGHETTI, VINCENZO
2010-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame la “Fedra” di Gabriele D’Annunzio come concretizzazione di una nuova forma di teatro. Partendo da un soggetto presente da sempre nella letteratura occidentale, D’Annunzio, con “Fedra” intendeva ripristinare, sulla scia di Nietzsche, non il dramma antico, ma un dramma moderno, autenticamente dionisiaco, ricreato nel suo spirito ditirambico fuori da ogni controllo razionalistico. A questo scopo nella prima parte del saggio analizzo la tragedia dannunziana nel contesto del modernismo teatrale di fine Ottocento, ponendola in relazione con la teoria e la prassi del recupero del dramma antico coeve. Nella seconda parte mi soffermo sulla “Fedra” musicale, l’opera che Pizzetti e D’Annunzio trassero dalla tragedia, uno degli esiti più interessanti delle sperimentazioni drammatiche nell’Italia del primo Novecento.File | Dimensione | Formato | |
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