Ragionare con altre e altri e pensare in loro presenza richiede pratiche diverse da quelle dello scrivere. Differenti sono le forme retoriche e i modi di argomentare, più impegnati nel persuadere proprio perché gli altri sono lì con noi. È un processo di improvvisazione disciplinata tra più partecipanti, dove sono necessari arte e un esercizio attento. Il bisogno di scambiare con altri sentimenti, racconti, sogni, guadagni di verità si ricrea sempre di nuovo, quando nasce il desiderio di sottrarsi al simbolico dominante e di orientarsi nel pensiero e nell´azione politica. Così è stato per ogni vera rivoluzione; in particolare per la rivoluzione femminista, per la quale la parola viva scambiata tra donne è stata formativa di un modo di vivere, di pensare e di fare politica. Il sentimento della presenza reciproca sorge con la percezione che abbiamo delle donne e uomini lì accanto a noi, ma non è riducibile ad essa: è di più della percezione e ha a che fare con il lato inconscio del corpo. Alcune esperienze artistiche, come quella tea-trale e architettonica, ne hanno avuto una più acuta consapevolezza.

Pensare in presenza. Conversazioni, luoghi, improvvisazioni.

ZAMBONI, Chiara
2009-01-01

Abstract

Ragionare con altre e altri e pensare in loro presenza richiede pratiche diverse da quelle dello scrivere. Differenti sono le forme retoriche e i modi di argomentare, più impegnati nel persuadere proprio perché gli altri sono lì con noi. È un processo di improvvisazione disciplinata tra più partecipanti, dove sono necessari arte e un esercizio attento. Il bisogno di scambiare con altri sentimenti, racconti, sogni, guadagni di verità si ricrea sempre di nuovo, quando nasce il desiderio di sottrarsi al simbolico dominante e di orientarsi nel pensiero e nell´azione politica. Così è stato per ogni vera rivoluzione; in particolare per la rivoluzione femminista, per la quale la parola viva scambiata tra donne è stata formativa di un modo di vivere, di pensare e di fare politica. Il sentimento della presenza reciproca sorge con la percezione che abbiamo delle donne e uomini lì accanto a noi, ma non è riducibile ad essa: è di più della percezione e ha a che fare con il lato inconscio del corpo. Alcune esperienze artistiche, come quella tea-trale e architettonica, ne hanno avuto una più acuta consapevolezza.
2009
9788820746315
Conversazioni; pensiero; presenza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/340226
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