Il Nazareno, pubblicato per la prima volta nel 1938, rappresentava una significativa novità culturale per l’Italia tra le due guerre. Interrompeva il silenzio degli ebrei italiani su Gesù, che durava da lungo tempo, mentre riproponeva alla Chiesa cattolica l’esigenza di adottare i criteri della ricerca scientifica per accostarsi alla figura del Fondatore. Applicando il metodo storico critico dell’esegesi e quello comparativo delle religioni, Zolli trasportava il lettore nella Palestina del I secolo, gli lasciava ascoltare le parole di Gesù, cercava di spiegare il suo pensiero all’interno della tradizione ebraica e della lingua aramaica. Nel frattempo i postulati scientifici di Zolli sono stati ampiamente accolti e il dialogo ebraico-cristiano ha fatto grandi progressi. Pertanto, per comprendere appieno l’opera di Zolli e valutarla criticamente è indispensabile ricostruire l’orizzonte di interesse e di ricerca da parte del mondo ebraico per la figura di Gesù e storicizzare l’opera all’interno del panorama storico-culturale italiano dell’epoca. Per quanto riguarda il mondo ebraico, le origini dell’interesse scientifico nei confronti della figura storica di Gesù e del cristianesimo primitivo vanno messe in relazione con alcune grandi trasformazioni che, nel corso della seconda metà del XVIII e del XIX secolo, avevano interessato nel profondo l’ebraismo europeo. Invece, per quanto riguarda il contesto culturale italiano bisogna gettare uno sguardo sulla situazione storico-sociale del tardo ‘800 e di inizio ‘900 in relazione ai fermenti di rinnovamento che percorrevano il cristianesimo in generale e in particolare la Chiesa cattolica.

Il Nazareno: un libro tra Wissenschaft des Judentums e modernismo

LATORRE, Alberto
2009-01-01

Abstract

Il Nazareno, pubblicato per la prima volta nel 1938, rappresentava una significativa novità culturale per l’Italia tra le due guerre. Interrompeva il silenzio degli ebrei italiani su Gesù, che durava da lungo tempo, mentre riproponeva alla Chiesa cattolica l’esigenza di adottare i criteri della ricerca scientifica per accostarsi alla figura del Fondatore. Applicando il metodo storico critico dell’esegesi e quello comparativo delle religioni, Zolli trasportava il lettore nella Palestina del I secolo, gli lasciava ascoltare le parole di Gesù, cercava di spiegare il suo pensiero all’interno della tradizione ebraica e della lingua aramaica. Nel frattempo i postulati scientifici di Zolli sono stati ampiamente accolti e il dialogo ebraico-cristiano ha fatto grandi progressi. Pertanto, per comprendere appieno l’opera di Zolli e valutarla criticamente è indispensabile ricostruire l’orizzonte di interesse e di ricerca da parte del mondo ebraico per la figura di Gesù e storicizzare l’opera all’interno del panorama storico-culturale italiano dell’epoca. Per quanto riguarda il mondo ebraico, le origini dell’interesse scientifico nei confronti della figura storica di Gesù e del cristianesimo primitivo vanno messe in relazione con alcune grandi trasformazioni che, nel corso della seconda metà del XVIII e del XIX secolo, avevano interessato nel profondo l’ebraismo europeo. Invece, per quanto riguarda il contesto culturale italiano bisogna gettare uno sguardo sulla situazione storico-sociale del tardo ‘800 e di inizio ‘900 in relazione ai fermenti di rinnovamento che percorrevano il cristianesimo in generale e in particolare la Chiesa cattolica.
2009
9788821563744
Wissenschaft des Judentums; modernismo; scuola storico-religiosa; religionsgeschichtliche Schule; metodo della storia delle forme; formgeschichtliche Methode
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