Negli ultimi anni si è progressivamente affermata, in psichiatria, l’esigenza di valutare la qualità dell’assistenza fornita, mediante studi di esito capaci di stabilire l’efficacia, nella pratica clinica, delle strategie terapeutiche messe in atto dai Servizi. All’interno di questo controverso dibattito, volto a definire quale sia il modello più appropriato per la valutazione degli esiti, il principio metodologico che sembra suscitare maggiori consensi è quello della multidimensionalità. Molti autori aspirano, così, ad un approccio onnicomprensivo, che mediante l’utilizzo di numerosi strumenti riesca ad indagare, da varie prospettive, la molteplicitià degli aspetti in gioco. Ciò nonostante, il rischio di una misurazione parziale, che ignori la complessità del paziente, appare sempre molto alto, considerato che importanti indicatori non sono stati sufficientemente approfonditi. Tra questi parametri di esito, rispetto ai quali gli strumenti di valutazione risultano carenti, uno è proprio quello riguardante l’organizzazione psicologica di base del paziente, cioè la struttura psicodinamica della personalità. Tuttavia, nuove prospettive sono state aperte nel 1991, in Svezia, con la messa a punto di un particolare strumento psicometrico: il Karolinska Psychodynamic Profile (KAPP), di Weinryb e Rossel. In tale contesto si colloca questo studio, ponendosi come obiettivo primario quello di valutare se il KAPP possa essere considerato uno strumento predittivo, capace d’individuare i fattori di personalità maggiormente implicati nelle valutazioni soggettive di esito dei pazienti. OBIETTIVI: Gli obiettivi di questo lavoro rispondono sostanzialmente ad una serie di domande, che formuliamo di seguito. La diagnosi di status, l’eventuale comorbidità con Disturbi della Personalità e i tratti di personalità valutati dal KAPP: • risultano in qualche modo predittivi della percezione che il paziente avrà, dopo cinque anni, riguardo alla qualità della sua vita? • risultano in qualche modo predittivi della soddisfazione che il paziente avrà, dopo cinque anni, nei confronti dei Servizi Psichiatrici? • sono in grado di apportare ulteriori chiarimenti alle associazioni, riscontrate in precedenti studi, tra la percezione soggettiva della qualità della vita e la soddisfazione nei confronti dei Servizi Psichiatrici? Nel suo complesso, la ricerca si propone dunque di indagare le relazioni intercorrenti fra l’organizzazione psicodinamica della personalità e due importanti parametri per la valutazione dell’esito: la qualità della vita e la soddisfazione nei confronti dei Servizi.

Non disponibile

I fattori psicodinamici di personalità predittivi della qualità della vita e della soddisfazione nei confronti dei servizi: follow-up a 5 anni

RAVAZZIN, Luca
2007-01-01

Abstract

Non disponibile
2007
fattori psicodinamici; qualità della vita; soddisfazione
Negli ultimi anni si è progressivamente affermata, in psichiatria, l’esigenza di valutare la qualità dell’assistenza fornita, mediante studi di esito capaci di stabilire l’efficacia, nella pratica clinica, delle strategie terapeutiche messe in atto dai Servizi. All’interno di questo controverso dibattito, volto a definire quale sia il modello più appropriato per la valutazione degli esiti, il principio metodologico che sembra suscitare maggiori consensi è quello della multidimensionalità. Molti autori aspirano, così, ad un approccio onnicomprensivo, che mediante l’utilizzo di numerosi strumenti riesca ad indagare, da varie prospettive, la molteplicitià degli aspetti in gioco. Ciò nonostante, il rischio di una misurazione parziale, che ignori la complessità del paziente, appare sempre molto alto, considerato che importanti indicatori non sono stati sufficientemente approfonditi. Tra questi parametri di esito, rispetto ai quali gli strumenti di valutazione risultano carenti, uno è proprio quello riguardante l’organizzazione psicologica di base del paziente, cioè la struttura psicodinamica della personalità. Tuttavia, nuove prospettive sono state aperte nel 1991, in Svezia, con la messa a punto di un particolare strumento psicometrico: il Karolinska Psychodynamic Profile (KAPP), di Weinryb e Rossel. In tale contesto si colloca questo studio, ponendosi come obiettivo primario quello di valutare se il KAPP possa essere considerato uno strumento predittivo, capace d’individuare i fattori di personalità maggiormente implicati nelle valutazioni soggettive di esito dei pazienti. OBIETTIVI: Gli obiettivi di questo lavoro rispondono sostanzialmente ad una serie di domande, che formuliamo di seguito. La diagnosi di status, l’eventuale comorbidità con Disturbi della Personalità e i tratti di personalità valutati dal KAPP: • risultano in qualche modo predittivi della percezione che il paziente avrà, dopo cinque anni, riguardo alla qualità della sua vita? • risultano in qualche modo predittivi della soddisfazione che il paziente avrà, dopo cinque anni, nei confronti dei Servizi Psichiatrici? • sono in grado di apportare ulteriori chiarimenti alle associazioni, riscontrate in precedenti studi, tra la percezione soggettiva della qualità della vita e la soddisfazione nei confronti dei Servizi Psichiatrici? Nel suo complesso, la ricerca si propone dunque di indagare le relazioni intercorrenti fra l’organizzazione psicodinamica della personalità e due importanti parametri per la valutazione dell’esito: la qualità della vita e la soddisfazione nei confronti dei Servizi.
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