Lo svolgimento che ho seguito riguarda un tema non strettamente legato alla pratica economica. L’argomento prescelto è infatti anche di sapore filosofico: l’indagine epistemologica sui fondamenti dell’economia. Il sentiero che ho seguito prende origine dalla conoscenza dei fondamenti della Bioeconomia, per orientarsi verso il confronto con altri paradigmi di teorie alternative a quella ortodossa. In questo passaggio, l’incontro con la cosiddetta “teoria della complessità” è stato cruciale. Infatti è proprio dal confronto con questo modo originale di vedere il mondo che sono scaturite le idee rivoluzionarie di scienziati come Ilya Prigogine, Gregory Bateson, Humberto Maturana, Lynn Margulis, Vladimir Vernadskji e molti altri, che hanno contribuito alla creazione di un paradigma scientifico innovativo e disponibile al confronto fra le varie scienze. In una intervista rilasciata all’inizio degli anni Novanta, Friedrich von Hayek, il grande economista vincitore del Premio Nobel nel 1974, esprimendo soddisfazione per la grande rinascita delle idee liberali cui aveva avuto modo di assistere negli ultimi anni della sua vita, affermò che “il liberalismo è l’unica filosofia politica veramente moderna, l’unica compatibile con le scienze esatte. Converge con le più recenti teorie fisiche, chimiche e biologiche, in particolare con la scienza del caos formalizzata da Ilya Prigogine. Sia nell’economia di mercato che nella Natura, l’ordine nasce dal caos: l’assestamento spontaneo di milioni di decisioni e di dati porta non al disordine, bensì ad un ordine superiore”. La diffusione dell’idea dell’ordine spontaneo all’interno della comunità scientifica rappresenta un fenomeno al quale si devono i più importanti sviluppi in quasi tutti i settori più avanzati della ricerca scientifica. Per una volta sono state le scienze sociali ad aver dato un importante contributo al progresso nella comprensione dei fenomeni fisici, e non viceversa. La nuova filosofia naturale si fonda infatti sull’idea che tutti i sistemi altamente complessi, come gli organismi, il cervello, la biosfera o l’universo stesso, non rispondono al piano di una mente superiore, ma sono piuttosto il frutto di una lunga evoluzione. Queste nuove teorie giudicano inutile l’ipotesi di una intelligenza superiore responsabile della bellezza e della complessità del mondo, e affermano che in un contesto biologico la materia vivente si è creata e organizzata da sé a partire da semplici principi. In effetti il Premio Nobel per la chimica Ilya Prigogine, esponendo le sue teorie sul caos, sostenne che: “Il mondo scientifico ha assistito alla rivoluzione dello schema meccanicistico attraverso la meccanica quantistica, all’inizio degli anni Venti. Quando si sa che, a livello di elettroni, la fisica classica non è più valida, si entra nel mondo delle incertezze. La struttura della materia non è più definita da leggi deterministiche, ma da modelli di probabilità. Il nostro mondo fisico non è un orologio, ma un caos imprevedibile! Tutte le teorie deterministiche basate sul necessario concatenamento di cause ed effetti sono progressivamente sostituite da calcoli di probabilità”. Tutte le discipline della scienza moderna, secondo Prigogine, si basano ormai sull’idea che l’ordine nasca dal caos...

Non disponibile

"Bioeconomia e complessità". Un'indagine sui fondamenti epistemologici della scienza economica

DOZIO, SILVIA
2007-01-01

Abstract

Non disponibile
2007
bioeconomia; complessità; fondamenti epistemologici; scienza economica
Lo svolgimento che ho seguito riguarda un tema non strettamente legato alla pratica economica. L’argomento prescelto è infatti anche di sapore filosofico: l’indagine epistemologica sui fondamenti dell’economia. Il sentiero che ho seguito prende origine dalla conoscenza dei fondamenti della Bioeconomia, per orientarsi verso il confronto con altri paradigmi di teorie alternative a quella ortodossa. In questo passaggio, l’incontro con la cosiddetta “teoria della complessità” è stato cruciale. Infatti è proprio dal confronto con questo modo originale di vedere il mondo che sono scaturite le idee rivoluzionarie di scienziati come Ilya Prigogine, Gregory Bateson, Humberto Maturana, Lynn Margulis, Vladimir Vernadskji e molti altri, che hanno contribuito alla creazione di un paradigma scientifico innovativo e disponibile al confronto fra le varie scienze. In una intervista rilasciata all’inizio degli anni Novanta, Friedrich von Hayek, il grande economista vincitore del Premio Nobel nel 1974, esprimendo soddisfazione per la grande rinascita delle idee liberali cui aveva avuto modo di assistere negli ultimi anni della sua vita, affermò che “il liberalismo è l’unica filosofia politica veramente moderna, l’unica compatibile con le scienze esatte. Converge con le più recenti teorie fisiche, chimiche e biologiche, in particolare con la scienza del caos formalizzata da Ilya Prigogine. Sia nell’economia di mercato che nella Natura, l’ordine nasce dal caos: l’assestamento spontaneo di milioni di decisioni e di dati porta non al disordine, bensì ad un ordine superiore”. La diffusione dell’idea dell’ordine spontaneo all’interno della comunità scientifica rappresenta un fenomeno al quale si devono i più importanti sviluppi in quasi tutti i settori più avanzati della ricerca scientifica. Per una volta sono state le scienze sociali ad aver dato un importante contributo al progresso nella comprensione dei fenomeni fisici, e non viceversa. La nuova filosofia naturale si fonda infatti sull’idea che tutti i sistemi altamente complessi, come gli organismi, il cervello, la biosfera o l’universo stesso, non rispondono al piano di una mente superiore, ma sono piuttosto il frutto di una lunga evoluzione. Queste nuove teorie giudicano inutile l’ipotesi di una intelligenza superiore responsabile della bellezza e della complessità del mondo, e affermano che in un contesto biologico la materia vivente si è creata e organizzata da sé a partire da semplici principi. In effetti il Premio Nobel per la chimica Ilya Prigogine, esponendo le sue teorie sul caos, sostenne che: “Il mondo scientifico ha assistito alla rivoluzione dello schema meccanicistico attraverso la meccanica quantistica, all’inizio degli anni Venti. Quando si sa che, a livello di elettroni, la fisica classica non è più valida, si entra nel mondo delle incertezze. La struttura della materia non è più definita da leggi deterministiche, ma da modelli di probabilità. Il nostro mondo fisico non è un orologio, ma un caos imprevedibile! Tutte le teorie deterministiche basate sul necessario concatenamento di cause ed effetti sono progressivamente sostituite da calcoli di probabilità”. Tutte le discipline della scienza moderna, secondo Prigogine, si basano ormai sull’idea che l’ordine nasca dal caos...
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/338130
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