La malnutrizione calorico-proteica e’ una delle piu’ gravi minacce per la salute, il benessere e l’autonomia nel soggetto anziano. Risulta percio’ cruciale capire e contrastare i fattori che causano un inadeguato introito calorico ed energetico.Questo lavoro si focalizza su quei meccanismi che vengono chiamati “anoressia dell’invecchiamento”. Negli ultimi anni e’ stato messo in evidenza come l’invecchiamento sia caratterizzato da alterazioni dell’omeostasi energetica sia a livello di controllo periferico sia a livello di controllo centrale-ipotalamico. Da quanto emerge dalla letteratura sembra che i segnali periferici di sazieta’ come il segnale costituito da una rallentata motilita’ gastrica, l’eccessiva attivita’ di leptina e insulina, la produzione post prandiale di ormoni anoressizzanti, possano prevalere sul sistema centrale della fame. La diminuzione dell’appetito e dell’introduzione di cibo nel soggetto anziano sano e’ stata definita “anoressia dell’invecchiamento”che puo’ essere causa di malnutrizione. La ridotta attivita’ della grelina, che e’ un ormone oressizzante prodotto a livello gastrico, puo’ ridurre la fame e portare all’anoressia. Lo scopo di questo studio era di capire come l’invecchiamento agisce sulla concentrazione di grelina attiva (acetilata) in risposta al cibo, e la relazione fra grelina e l’insulinemia e sensazione di fame. Sono stati studiati 11 soggetti anziani sani (7 femmine e 4 maschi di eta’ compresa tra 68 e 87 anni, e 11 soggetti giovani sani ( 7 femmine e 4 maschi) di eta’ compresa tra 25 e 33 anni, come casi controllo. La sensazione della fame e’ stata valutata con una scala visivo analogica a digiuno e durante le 4 ore conseguenti il consumo di un pasto di 800 Kcalorie (30% lipidi, 55% carboidrati, 15% proteine). I campioni di siero per dosare la grelina acetilata e l’insulina sono stati raccolti a digiuno, e 30-60-120-240 minuti dopo la fine del pasto. I valori di grelina acetilata erano significativamente piu’ bassi negli anziani (ANOVA per ripetute misure corrette per BMI p<0.05). I valori di insulina a digiuno e i valori di insulina post prandiale erano piu’ elevati nell’anziano ( ANOVA per misure ripetute corretto per BMI p<0.05). I valori di grelina acetilata erano inversamente correlati con i valori di insulina ( R corretta per BMI -0.34, p<0.001). I valori di insulina erano inversamente correleti alla sensazione della fame ( R=-0.47, p<0.001) e direttamente correlati alla sazieta’ (R=0.60 p<0.001). In conclusione nel soggetto anziano sano il segnale oressizzante costituito dalla grelina acetilata, e’ inferiore a quello osservato nel giovane. Questa condizione puo’ portare ad un ridotto introito calorico e quindi alla malnutrizione del soggetto anziano.

Non disponibile

Il controllo periferico di fame e sazietà nell'anziano

RESIDORI, Luigi
2007-01-01

Abstract

Non disponibile
2007
controllo periferico; fame; sazietà; anziani
La malnutrizione calorico-proteica e’ una delle piu’ gravi minacce per la salute, il benessere e l’autonomia nel soggetto anziano. Risulta percio’ cruciale capire e contrastare i fattori che causano un inadeguato introito calorico ed energetico.Questo lavoro si focalizza su quei meccanismi che vengono chiamati “anoressia dell’invecchiamento”. Negli ultimi anni e’ stato messo in evidenza come l’invecchiamento sia caratterizzato da alterazioni dell’omeostasi energetica sia a livello di controllo periferico sia a livello di controllo centrale-ipotalamico. Da quanto emerge dalla letteratura sembra che i segnali periferici di sazieta’ come il segnale costituito da una rallentata motilita’ gastrica, l’eccessiva attivita’ di leptina e insulina, la produzione post prandiale di ormoni anoressizzanti, possano prevalere sul sistema centrale della fame. La diminuzione dell’appetito e dell’introduzione di cibo nel soggetto anziano sano e’ stata definita “anoressia dell’invecchiamento”che puo’ essere causa di malnutrizione. La ridotta attivita’ della grelina, che e’ un ormone oressizzante prodotto a livello gastrico, puo’ ridurre la fame e portare all’anoressia. Lo scopo di questo studio era di capire come l’invecchiamento agisce sulla concentrazione di grelina attiva (acetilata) in risposta al cibo, e la relazione fra grelina e l’insulinemia e sensazione di fame. Sono stati studiati 11 soggetti anziani sani (7 femmine e 4 maschi di eta’ compresa tra 68 e 87 anni, e 11 soggetti giovani sani ( 7 femmine e 4 maschi) di eta’ compresa tra 25 e 33 anni, come casi controllo. La sensazione della fame e’ stata valutata con una scala visivo analogica a digiuno e durante le 4 ore conseguenti il consumo di un pasto di 800 Kcalorie (30% lipidi, 55% carboidrati, 15% proteine). I campioni di siero per dosare la grelina acetilata e l’insulina sono stati raccolti a digiuno, e 30-60-120-240 minuti dopo la fine del pasto. I valori di grelina acetilata erano significativamente piu’ bassi negli anziani (ANOVA per ripetute misure corrette per BMI p<0.05). I valori di insulina a digiuno e i valori di insulina post prandiale erano piu’ elevati nell’anziano ( ANOVA per misure ripetute corretto per BMI p<0.05). I valori di grelina acetilata erano inversamente correlati con i valori di insulina ( R corretta per BMI -0.34, p<0.001). I valori di insulina erano inversamente correleti alla sensazione della fame ( R=-0.47, p<0.001) e direttamente correlati alla sazieta’ (R=0.60 p<0.001). In conclusione nel soggetto anziano sano il segnale oressizzante costituito dalla grelina acetilata, e’ inferiore a quello osservato nel giovane. Questa condizione puo’ portare ad un ridotto introito calorico e quindi alla malnutrizione del soggetto anziano.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/338114
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