Il fumo è un prodotto gassoso della combustione di una sostanza, nel nostro caso il tabacco, che viene inalato dai fumatori. E’ dimostrato con evidenza assoluta che, nelle società industrializzate, il tabacco è la principale causa di morte prevedibile e che le malattie ad esso correlate rappresentano uno dei costi socio economici più onerosi. In Italia ci sono circa 12.500.000 fumatori attivi (un quarto della popolazione sopra i 14 anni) e 16.000.000 fumatori passivi (solo il 53% delle famiglie è senza alcun fumatore). Negli ultimi 10 anni sono aumentati gli ex-fumatori tra le classi medio-alte ma tra i giovani al di sotto dei 24 anni il numero dei fumatori è aumentato , in modo rilevante per le donne (1). Si calcolano più di 90.000 morti all’anno per patologie fumo-correlate: 40.000 per tumori, 35-50.000 per patologie cardio-cerebro-vascolari (2), 1500 per malattie respiratorie. Più del 35% dei decessi avviene in soggetti tra i 35 e i 65 anni. Sono più di 25 le patologie correlate al fumo. Il fumo di sigaretta è una delle principali cause di malattia coronaria, accidenti cerebrovascolari (stroke), aneurisma dell’aorta addominale e malattia vascolare periferica (3). Il fumo è considerato uno dei cancerogeni più potenti per l’uomo e oltre al tumore al polmone (4), che nel fumatore rappresenta un rischio 30 volte superiore rispetto al non fumatore, numerose altre patologie neoplastiche sono associate al fumo: tumori delle vie aeree superiori (laringe e cavo orale), tumore dell’esofago, dello stomaco e del pancreas, della vescica, del rene e della cervice uterina (4). Rappresenta il fattore di rischio principale per la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) (5), per l’asma e la sensibilizzazione agli allergeni (6). L’abitudine al fumo in gravidanza aumenta il rischio di nascita di bambini sottopeso, di parti prematuri e di morte improvvisa nel lattante (7). Inoltre il fumo sembra essere associato anche all’osteoporosi (8) e a numerose patologie paradontali (9). E’ dimostrato che la risposta immunitaria a stimoli esterni è deficitaria nei fumatori rispetto ai non fumatori (10).

Non disponibile

arterosclerosi e fumo di sigaretta: danni cellulari precoci in soggetti sani di giovane età

NAVA, Maria Cristina
2007-01-01

Abstract

Non disponibile
2007
arterosclerosi; fumo di sigaretta; danni cellulari precoci
Il fumo è un prodotto gassoso della combustione di una sostanza, nel nostro caso il tabacco, che viene inalato dai fumatori. E’ dimostrato con evidenza assoluta che, nelle società industrializzate, il tabacco è la principale causa di morte prevedibile e che le malattie ad esso correlate rappresentano uno dei costi socio economici più onerosi. In Italia ci sono circa 12.500.000 fumatori attivi (un quarto della popolazione sopra i 14 anni) e 16.000.000 fumatori passivi (solo il 53% delle famiglie è senza alcun fumatore). Negli ultimi 10 anni sono aumentati gli ex-fumatori tra le classi medio-alte ma tra i giovani al di sotto dei 24 anni il numero dei fumatori è aumentato , in modo rilevante per le donne (1). Si calcolano più di 90.000 morti all’anno per patologie fumo-correlate: 40.000 per tumori, 35-50.000 per patologie cardio-cerebro-vascolari (2), 1500 per malattie respiratorie. Più del 35% dei decessi avviene in soggetti tra i 35 e i 65 anni. Sono più di 25 le patologie correlate al fumo. Il fumo di sigaretta è una delle principali cause di malattia coronaria, accidenti cerebrovascolari (stroke), aneurisma dell’aorta addominale e malattia vascolare periferica (3). Il fumo è considerato uno dei cancerogeni più potenti per l’uomo e oltre al tumore al polmone (4), che nel fumatore rappresenta un rischio 30 volte superiore rispetto al non fumatore, numerose altre patologie neoplastiche sono associate al fumo: tumori delle vie aeree superiori (laringe e cavo orale), tumore dell’esofago, dello stomaco e del pancreas, della vescica, del rene e della cervice uterina (4). Rappresenta il fattore di rischio principale per la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) (5), per l’asma e la sensibilizzazione agli allergeni (6). L’abitudine al fumo in gravidanza aumenta il rischio di nascita di bambini sottopeso, di parti prematuri e di morte improvvisa nel lattante (7). Inoltre il fumo sembra essere associato anche all’osteoporosi (8) e a numerose patologie paradontali (9). E’ dimostrato che la risposta immunitaria a stimoli esterni è deficitaria nei fumatori rispetto ai non fumatori (10).
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