Negli ultimi anni il poema in prosa Moskva-Petuški (1970), su cui si basano la fama e l’aura leggendaria che circondano lo scrittore russo Venedikt Erofeev (1938-1990), ha suscitato un interesse sempre crescente. Sia in Russia, sia in Occidente ne sono state proposte numerose letture e interpretazioni, che spaziano dall’ambito contenutistico a quello formale, e mettono in luce svariati aspetti del testo. L’attenzione della critica ha contribuito in modo significativo ad ampliare la conoscenza dell’opera, inizialmente piuttosto incerta e lacunosa anche per ragioni di carattere biografico e filologico. Le analisi contemporanee, inoltre, permettono una collocazione più solida del poema nel contesto culturale russo e in quello sovietico coevo, senza ridurne la complessità e la ricchezza semantica. Nel nostro paese l’interesse è testimoniato dall’uscita di due nuove traduzioni del testo, Tra Mosca e Petuški (traduzione e cura di Mario Caramitti) e Mosca-Petuški e altre opere (traduzione e cura di Gario Zappi); queste versioni si sono affiancate alla precedente Mosca sulla vodka (traduzione e cura di P. Zveteremich, Milano, Feltrinelli, 1977), e hanno dato l’opportunità di una comparazione a più livelli. Nel presente studio si è scelto di proporre accanto all’originale russo la traduzione di Caramitti, che per le sue caratteristiche tende a far emergere anche in italiano una serie di spunti rilevanti per le prospettive della ricerca.
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Tra movimento e stasi: polisemia del viaggio in MOSKVA-PETUŠKI di Venedikt Erofeev
REMONATO, Ilaria
2007-01-01
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