Da pescatore a marinaio? Storia sociale della Regia Marina nell'Italia liberale

La storia della dimensione militare marittima nazionale si è progressivamente arricchita negli ultimi anni di una copiosa messe di pubblicazioni. L’Ufficio Storico della Marina Militare, l’ente deputato a tramandare la memoria degli eventi navali italiani, ha dato alle stampe molte opere di carattere tecnico-scientifico sul naviglio militare italiano dall’unità nazionale ai giorni nostri1, né sono mancati i lavori dedicati alla politica navale del Regno d’Italia2 o le biografie dei grandi uomini della Regia Marina3. Recentemente sono anche apparsi una serie di volumi dedicati al pensiero strategico in campo marittimo, stampati comunque da realtà culturali abbastanza vicine alla Forza Armata4 e si è assistito ai primi, timidi ma preziosi tentativi di far seguire a queste pubblicazioni più tradizionali alcune opere che potremmo definire di storia sociale. Un altro contributo non trascurabile per tracciare una storia della Regia Marina è rappresentato dalla Rivista Marittima, l’organo ufficiale della Marina italiana dal 1868, che, con cadenza quasi mensile, omaggia gli abbonati di interessanti supplementi riguardanti tematiche assai disparate: dalla politica internazionale e dalla strategia, agli studi tecnici o storici...

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