Antonio Pizzocaro (Montecchio Maggiore, 1605-Vicenza, 1680) è certamente – com’è stato a più riprese riconosciuto – l’architetto vicentino più importante del Seicento, e senza dubbio una delle figure più interessanti del panorama architettonico veneto di quell’epoca. Nonostante ciò, la critica gli ha sinora tributato un’attenzione solo marginale attraverso studi e contributi frammentari, seppur fondamentali nella comprensione che hanno saputo fornire dell’artista. Si tenterà, dunque, in questa sede – la prima monografia completa dedicata al Maestro – di offrire una lettura critica organica e unitaria dell’attività del Pizzocaro. Il volume si organizza in tre distinte sezioni: un Profilo dell’artista, che raccoglie quattro saggi introduttivi e costituisce un momento di sintesi del discorso sul contesto storico-artistico vicentino seicentesco e, più specificamente, sull’evoluzione della carriera di Antonio (dagli esordi come muraro, alla brillante maturità, sino alla fase senile); un sistematico Catalogo delle opere, mai sino ad ora compilato e proposto all’attenzione degli studiosi; una sezione di Apparati, che raccoglie una tavola genealogica, un Regesto cronologico delle opere (documentate, attribuite o perdute) eseguite dal Nostro, una cospicua Appendice documentaria e uno specifico saggio di Chiara Accornero sulla problematica dell’iconografia pizzocariana. Attraverso la disamina congiunta – e inscindibile – delle dinamiche più strettamente professionali e dei fatti di vita privata (la realtà quotidiana e familiare, i contatti umani con personaggi più o meno influenti dello scenario berico del secolo, etc.), sarà dunque possibile comprendere la statura artistica e le ragioni del successo di questo importante protagonista dello “stile severo”, il cui linguaggio architettonico così antipalladiano (eppure sempre teso in un confronto con l’eredità del grande genius loci, fatto a volte di riprese declinate secondo personalissime intuizioni) fu in grado di caratterizzare per diversi decenni nel corso del XVII secolo l’arte edilizia di Vicenza e di alcune delle sue più ragguardevoli appendici territoriali.

Antonio Pizzocaro architetto vicentino 1605-1680

TREVISAN, Luca
2009-01-01

Abstract

Antonio Pizzocaro (Montecchio Maggiore, 1605-Vicenza, 1680) è certamente – com’è stato a più riprese riconosciuto – l’architetto vicentino più importante del Seicento, e senza dubbio una delle figure più interessanti del panorama architettonico veneto di quell’epoca. Nonostante ciò, la critica gli ha sinora tributato un’attenzione solo marginale attraverso studi e contributi frammentari, seppur fondamentali nella comprensione che hanno saputo fornire dell’artista. Si tenterà, dunque, in questa sede – la prima monografia completa dedicata al Maestro – di offrire una lettura critica organica e unitaria dell’attività del Pizzocaro. Il volume si organizza in tre distinte sezioni: un Profilo dell’artista, che raccoglie quattro saggi introduttivi e costituisce un momento di sintesi del discorso sul contesto storico-artistico vicentino seicentesco e, più specificamente, sull’evoluzione della carriera di Antonio (dagli esordi come muraro, alla brillante maturità, sino alla fase senile); un sistematico Catalogo delle opere, mai sino ad ora compilato e proposto all’attenzione degli studiosi; una sezione di Apparati, che raccoglie una tavola genealogica, un Regesto cronologico delle opere (documentate, attribuite o perdute) eseguite dal Nostro, una cospicua Appendice documentaria e uno specifico saggio di Chiara Accornero sulla problematica dell’iconografia pizzocariana. Attraverso la disamina congiunta – e inscindibile – delle dinamiche più strettamente professionali e dei fatti di vita privata (la realtà quotidiana e familiare, i contatti umani con personaggi più o meno influenti dello scenario berico del secolo, etc.), sarà dunque possibile comprendere la statura artistica e le ragioni del successo di questo importante protagonista dello “stile severo”, il cui linguaggio architettonico così antipalladiano (eppure sempre teso in un confronto con l’eredità del grande genius loci, fatto a volte di riprese declinate secondo personalissime intuizioni) fu in grado di caratterizzare per diversi decenni nel corso del XVII secolo l’arte edilizia di Vicenza e di alcune delle sue più ragguardevoli appendici territoriali.
2009
9788874981212
pizzocaro; architettura; vicenza; XVII secolo; seicento; palladio; scamozzi
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/338026
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact