Il tema della corporate governance è stato, negli ultimi anni, oggetto di un intenso dibattito sia teorico che tecnico. In esso, quello riguardante gli amministratori indipendenti, quale possibile soluzione strategica per portare ai vertici delle imprese un contributo libero e autorevole, quasi terzo, attraverso cui arricchire lo spessore, la profondità e la complessità della presa delle decisioni, è risultato essere uno degli argomenti che hanno riscosso un maggiore grado di interesse. E’ opinione condivisa che l’introduzione nel consiglio di amministrazione di una figura che non appartenga al management, ossia che non sia un dipendente della società, possa garantire la prevenzione dei conflitti di interesse tra gli amministratori esecutivi e la società gestita1. La figura dell’amministratore indipendente però non deve essere concepita come un istituto a se stante, ma come un meccanismo che deve coordinarsi con gli altri strumenti di controllo e gestione delle imprese. La presente ricerca si prefigge lo scopo di specificare innanzitutto le variabili connesse alla figura dell’amministratore indipendente quale la definizione di indipendenza secondo un ottica internazionale, e le funzioni che essi assumono all’interno del consiglio di amministrazione, alla luce delle diverse teorie economiche. In seconda istanza l’elaborato ha l’obiettivo di verificare se l’introduzione di amministratori indipendenti all’interno dei consigli di amministrazione sia efficace in termine di valutazione delle performance aziendali...

Non disponibile

Gli amministratori indipendenti: teorie e problemi. Analisi empirica delle società quotate in Italia

MURARO, GIORGIA
2007-01-01

Abstract

Non disponibile
2007
amministratori indipendenti; società quotate; italia
Il tema della corporate governance è stato, negli ultimi anni, oggetto di un intenso dibattito sia teorico che tecnico. In esso, quello riguardante gli amministratori indipendenti, quale possibile soluzione strategica per portare ai vertici delle imprese un contributo libero e autorevole, quasi terzo, attraverso cui arricchire lo spessore, la profondità e la complessità della presa delle decisioni, è risultato essere uno degli argomenti che hanno riscosso un maggiore grado di interesse. E’ opinione condivisa che l’introduzione nel consiglio di amministrazione di una figura che non appartenga al management, ossia che non sia un dipendente della società, possa garantire la prevenzione dei conflitti di interesse tra gli amministratori esecutivi e la società gestita1. La figura dell’amministratore indipendente però non deve essere concepita come un istituto a se stante, ma come un meccanismo che deve coordinarsi con gli altri strumenti di controllo e gestione delle imprese. La presente ricerca si prefigge lo scopo di specificare innanzitutto le variabili connesse alla figura dell’amministratore indipendente quale la definizione di indipendenza secondo un ottica internazionale, e le funzioni che essi assumono all’interno del consiglio di amministrazione, alla luce delle diverse teorie economiche. In seconda istanza l’elaborato ha l’obiettivo di verificare se l’introduzione di amministratori indipendenti all’interno dei consigli di amministrazione sia efficace in termine di valutazione delle performance aziendali...
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Gli Amministratori Indipendenti.pdf

non disponibili

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Accesso ristretto
Dimensione 1.11 MB
Formato Adobe PDF
1.11 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/337822
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact