Quella di Gilles Deleuze è una delle filosofie più interessanti, più lette e meno comprese del Novecento. Allo stesso modo possiamo parlare dell’opera Différence et répétition del 1968, per certi versi il testo chiave della sua intera produzione. Gilles Deleuze nasce nel 1925 a Parigi, dove vivrà tutta la sua vita (salvo qualche viaggio, fra cui ricordiamo quello compiuto con l’amico Félix Guattari e Bob Dylan, in America, sulle tracce della generazione Beat), studia nella scuola pubblica e si forma all’Università Sorbonne, frequentando i corsi di F. Alquié, G. Cangilhelm e J. Hyppolite, suo primo maestro. È un periodo ricco di conoscenze, tra cui spiccano i nomi di F. Chậtelet, M. Butor e M. Tournier. Terminati gli studi intraprende la carriera accademica, dapprima insegnando in vari licei poi, dopo il 1969 (anno di discussione delle due tesi di dottorato, secondo il vecchio statuto francese) ottiene l’abilitazione all’insegnamento universitario. Si trasferisce nell’ateneo di Paris VIII (Vincennes-S. Denis) nel dipartimento di filosofia fondato per esplicita volontà di F. Mitterand da M. Foucault, ove insegnerà fino al 1987. Muore suicida a Parigi nel 1995. Deleuze fu per anni vicino ai movimenti della sinistra radicale. Pur non essendosi mai iscritto al partito comunista, partecipò alla vita politica francese animandone il dibattito con gli amici Guattari, Foucault, Schérer, Châtelet e Sartre. Al fianco di questi autori Deleuze fu una delle voci più importanti nel panorama del Maggio ’68 e degli anni ’70 – ’80 francesi (e non solo). Nel 1977 il filosofo francese fu anche fra i promotori (con Félix Guattari e Franco Berardi) del convegno bolognese contro la repressione. Fra le sue prese di posizione più discutibili vanno ricordate le lettere che egli scrisse al quotidiano La Repubblica in difesa dell’amico Toni Negri dopo la vicenda del 7 Aprile...

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Responsabilità politica e filosofia. Il post-modernismo critico di Gilles Deleuze

CREMONESI, LUCA
2007-01-01

Abstract

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2007
politica; filosofia; Gilles Deleuze
Quella di Gilles Deleuze è una delle filosofie più interessanti, più lette e meno comprese del Novecento. Allo stesso modo possiamo parlare dell’opera Différence et répétition del 1968, per certi versi il testo chiave della sua intera produzione. Gilles Deleuze nasce nel 1925 a Parigi, dove vivrà tutta la sua vita (salvo qualche viaggio, fra cui ricordiamo quello compiuto con l’amico Félix Guattari e Bob Dylan, in America, sulle tracce della generazione Beat), studia nella scuola pubblica e si forma all’Università Sorbonne, frequentando i corsi di F. Alquié, G. Cangilhelm e J. Hyppolite, suo primo maestro. È un periodo ricco di conoscenze, tra cui spiccano i nomi di F. Chậtelet, M. Butor e M. Tournier. Terminati gli studi intraprende la carriera accademica, dapprima insegnando in vari licei poi, dopo il 1969 (anno di discussione delle due tesi di dottorato, secondo il vecchio statuto francese) ottiene l’abilitazione all’insegnamento universitario. Si trasferisce nell’ateneo di Paris VIII (Vincennes-S. Denis) nel dipartimento di filosofia fondato per esplicita volontà di F. Mitterand da M. Foucault, ove insegnerà fino al 1987. Muore suicida a Parigi nel 1995. Deleuze fu per anni vicino ai movimenti della sinistra radicale. Pur non essendosi mai iscritto al partito comunista, partecipò alla vita politica francese animandone il dibattito con gli amici Guattari, Foucault, Schérer, Châtelet e Sartre. Al fianco di questi autori Deleuze fu una delle voci più importanti nel panorama del Maggio ’68 e degli anni ’70 – ’80 francesi (e non solo). Nel 1977 il filosofo francese fu anche fra i promotori (con Félix Guattari e Franco Berardi) del convegno bolognese contro la repressione. Fra le sue prese di posizione più discutibili vanno ricordate le lettere che egli scrisse al quotidiano La Repubblica in difesa dell’amico Toni Negri dopo la vicenda del 7 Aprile...
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