Questa tesi assume ad oggetto il problema della conoscenza e della sua organizzazione dal punto di vista cognitivo (Anderson, 1978; Ausubel, 1968; Bianchi & Savardi, 2005; Bozzi, 1989; 2002; Ehrenfels, 1890; Fodor, 1975; 1983; Johnson-Laird, 1983; Koffka, 1935; Köhler, 1929; Kosslyn, 1983; Massironi, 1998; Meinong, 1904; Michotte, 1954; Neisser, 1989; Paivio, 1971; 1986; Palmer, 1978; Pessa & Penna, 1994; 2004; Tversky, 1977; Wason & Johnson-Laird, 1972; Wertheimer, 1923), focalizzandosi sul costrutto di mappa concettuale (Novak, 1998; Novak & Gowin, 1984; Novak & Musonda, 1991). Il contesto della ricerca è quello di un percorso blended di apprendimento universitario (S.S.I.S. del Veneto) sui temi della psicologia generale, svoltosi presso l’Università di Verona. La tesi si colloca all’interno del dibattito sulla definizione della conoscenza (Anderson, 1978; Johnson-Laird, 1983; Kosslyn, 1975; 1994; Paivio, 1971; Pylyshyn, 1981; Shepard, 1967), sollevando due importanti questioni: 1 –l’isomorfismo tra l’architettura del sistema rappresentazionale delle conoscenze delle mappe concettuali e il come gli individui effettivamente organizzino le conoscenze; 2 – il peso specifico assunto dai codici di elaborazione non-verbale e verbale, nelle fasi di costruzione e uso delle mappe concettuali. Il contenuto della tesi nelle sue parti teorica e sperimentale ruota attorno alle seguenti domande centrali: “che cos’è la conoscenza”, e “come viene acquisita, rappresentata, utilizzata” (Pessa & Penna, 1994, p. 8), ritenute fondamentali tanto dalle scienze cognitive (cit. 1994; 2004), quanto dalla filosofia della scienza (Blandino, 1972; Cambiano, 2004; Oldroyd, 1986), la cui genesi è rintracciabile già nelle teorie filosofiche della conoscenza di Platone (ed. 1966; 1971) e di Aristotele (ed. 1973; 1984; 1990; 1992; 1996). L’ipotesi principale della tesi coincide con la verifica sperimentale di un modello cognitivo di organizzazione delle conoscenze, che mostra il processo di elaborazione di materiale conoscitivo sul tema della psicologia generale nella forma di mappa concettuale, e che si assume generalizzabile ai saperi in genere.

Non Disponibile

L'organizzazione cognitiva delle conoscenze: Verifica sperimentale di un modello basato sulle mappe concettuali

Grudina, Valeria
2007-01-01

Abstract

Non Disponibile
2007
organizzazione cognitiva; mappe concettuali
Questa tesi assume ad oggetto il problema della conoscenza e della sua organizzazione dal punto di vista cognitivo (Anderson, 1978; Ausubel, 1968; Bianchi & Savardi, 2005; Bozzi, 1989; 2002; Ehrenfels, 1890; Fodor, 1975; 1983; Johnson-Laird, 1983; Koffka, 1935; Köhler, 1929; Kosslyn, 1983; Massironi, 1998; Meinong, 1904; Michotte, 1954; Neisser, 1989; Paivio, 1971; 1986; Palmer, 1978; Pessa & Penna, 1994; 2004; Tversky, 1977; Wason & Johnson-Laird, 1972; Wertheimer, 1923), focalizzandosi sul costrutto di mappa concettuale (Novak, 1998; Novak & Gowin, 1984; Novak & Musonda, 1991). Il contesto della ricerca è quello di un percorso blended di apprendimento universitario (S.S.I.S. del Veneto) sui temi della psicologia generale, svoltosi presso l’Università di Verona. La tesi si colloca all’interno del dibattito sulla definizione della conoscenza (Anderson, 1978; Johnson-Laird, 1983; Kosslyn, 1975; 1994; Paivio, 1971; Pylyshyn, 1981; Shepard, 1967), sollevando due importanti questioni: 1 –l’isomorfismo tra l’architettura del sistema rappresentazionale delle conoscenze delle mappe concettuali e il come gli individui effettivamente organizzino le conoscenze; 2 – il peso specifico assunto dai codici di elaborazione non-verbale e verbale, nelle fasi di costruzione e uso delle mappe concettuali. Il contenuto della tesi nelle sue parti teorica e sperimentale ruota attorno alle seguenti domande centrali: “che cos’è la conoscenza”, e “come viene acquisita, rappresentata, utilizzata” (Pessa & Penna, 1994, p. 8), ritenute fondamentali tanto dalle scienze cognitive (cit. 1994; 2004), quanto dalla filosofia della scienza (Blandino, 1972; Cambiano, 2004; Oldroyd, 1986), la cui genesi è rintracciabile già nelle teorie filosofiche della conoscenza di Platone (ed. 1966; 1971) e di Aristotele (ed. 1973; 1984; 1990; 1992; 1996). L’ipotesi principale della tesi coincide con la verifica sperimentale di un modello cognitivo di organizzazione delle conoscenze, che mostra il processo di elaborazione di materiale conoscitivo sul tema della psicologia generale nella forma di mappa concettuale, e che si assume generalizzabile ai saperi in genere.
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