Il presente lavoro di ricerca si pone nell'ottica di studiare l'ecacia della formazione e si orienta ad indagare il processo che sottende il raggiungimento degli obiettivi formativi da parte della persona. Ancor prima di affrontare la tematica si rende necessario sottolineare come potrebbe apparire riduttivo parlare di obiettivi formativi (Lichtner, 2002), Progettare e condurre un'azione secondo questo schema significa inibire o neutralizzare tutto ciò che potrebbe emergere nella situazione formativa (pag. 106). Quest'ottica di obiettivi-risultati potrebbe essere definita come iper razionale e potrebbe non consentire di cogliere tutta un'altra serie di eventi che hanno un impatto importante per il singolo individuo. Al di là del dibattito sulla capacità o meno degli approcci di saper cogliere la complessità dell'evento formativo, ciò che è importante sottolineare è che anche all'interno dello schema obiettivi-risultati esiste uno sforzo volto a comprendere i processi che guidano l'apprendimento della persona nei contesti della formazione continua, apprendimento inteso nel suo senso più ampio, e a cogliere i processi di trasformazione e adattamento che sottendono l'applicazione di ciò che si è appreso. Un'ulteriore precisazione concerne la terminologia, la quale in alcuni casi non permette di descrivere con la dovuta precisione ciò che si osserva. Il rischio è quello di non rappresentare il fenomeno nel modo opportuno, riducendo in alcuni casi un processo ad una singola azione come nel caso del transfer of training o trasferimento delle conoscenze. A partire da queste precisazioni, il lavoro che verrà esposto di seguito ruota intorno al tema dell'efficacia formativa, che come si avrà modo di approfondire in seguito, rappresenta un fenomeno più complesso della valutazione della formazione. La letteratura di riferimento, relativa all'efficacia della formazione, è particolarmente ricca e più autori (Ford e Weissbein, 1997; Salas e Cannon-Bowers, 2001) hanno evidenziato i progressi fatti all'interno di questa area soprattutto negli ultimi venti anni. Se i differenti contributi vengono analizzati nel dettaglio è possibile notare come i modelli di riferimento adottati siano, in relazione alla valutazione della formazione, il modello di Kirkpatrick (1959a, 1959b, 1960a, 1960b) e il modello sintetizzato da Baldwin e Ford (1988) per quanto concerne lo studio dell'efficacia della formazione. Arthur, Bennett, Edens e Bell (2003), all'interno della metanalisi da loro elaborata, sostengono che una delle prime decisioni da prendere per studiare l'ecacia della formazione sia quella di denire i criteri di valutazione della formazione stessa, cioè scegliere le misure dipendenti attraverso le quali operazionalizzare l'ecacia della formazione. In relazione a questo aspetto, gli autori prendono in considerazione 397 studi che hanno l'obiettivo di indagare l'ecacia della formazione (di cui 393 tratti da pubblicazioni su riviste, 2 da comunicazioni a congressi, 1 dissertation e 1 capitolo di libro). Ciò che emerge, in modo rilevante, è che il modello principalmente adottato dai differenti studi esaminati per defnire i criteri di valutazione della formazione sia quello elaborato da Kirkpatrick (1959a, 1959b, 1960a, 1960b). Quest'ultimo viene adottato anche dagli autori precedentemente citati per raggiungere lo scopo della loro metanalisi.

Non Disponibile

Efficacia della formazione. Efficacite de la formation

LOI, Michela
2008-01-01

Abstract

Non Disponibile
2008
formazione
Il presente lavoro di ricerca si pone nell'ottica di studiare l'ecacia della formazione e si orienta ad indagare il processo che sottende il raggiungimento degli obiettivi formativi da parte della persona. Ancor prima di affrontare la tematica si rende necessario sottolineare come potrebbe apparire riduttivo parlare di obiettivi formativi (Lichtner, 2002), Progettare e condurre un'azione secondo questo schema significa inibire o neutralizzare tutto ciò che potrebbe emergere nella situazione formativa (pag. 106). Quest'ottica di obiettivi-risultati potrebbe essere definita come iper razionale e potrebbe non consentire di cogliere tutta un'altra serie di eventi che hanno un impatto importante per il singolo individuo. Al di là del dibattito sulla capacità o meno degli approcci di saper cogliere la complessità dell'evento formativo, ciò che è importante sottolineare è che anche all'interno dello schema obiettivi-risultati esiste uno sforzo volto a comprendere i processi che guidano l'apprendimento della persona nei contesti della formazione continua, apprendimento inteso nel suo senso più ampio, e a cogliere i processi di trasformazione e adattamento che sottendono l'applicazione di ciò che si è appreso. Un'ulteriore precisazione concerne la terminologia, la quale in alcuni casi non permette di descrivere con la dovuta precisione ciò che si osserva. Il rischio è quello di non rappresentare il fenomeno nel modo opportuno, riducendo in alcuni casi un processo ad una singola azione come nel caso del transfer of training o trasferimento delle conoscenze. A partire da queste precisazioni, il lavoro che verrà esposto di seguito ruota intorno al tema dell'efficacia formativa, che come si avrà modo di approfondire in seguito, rappresenta un fenomeno più complesso della valutazione della formazione. La letteratura di riferimento, relativa all'efficacia della formazione, è particolarmente ricca e più autori (Ford e Weissbein, 1997; Salas e Cannon-Bowers, 2001) hanno evidenziato i progressi fatti all'interno di questa area soprattutto negli ultimi venti anni. Se i differenti contributi vengono analizzati nel dettaglio è possibile notare come i modelli di riferimento adottati siano, in relazione alla valutazione della formazione, il modello di Kirkpatrick (1959a, 1959b, 1960a, 1960b) e il modello sintetizzato da Baldwin e Ford (1988) per quanto concerne lo studio dell'efficacia della formazione. Arthur, Bennett, Edens e Bell (2003), all'interno della metanalisi da loro elaborata, sostengono che una delle prime decisioni da prendere per studiare l'ecacia della formazione sia quella di denire i criteri di valutazione della formazione stessa, cioè scegliere le misure dipendenti attraverso le quali operazionalizzare l'ecacia della formazione. In relazione a questo aspetto, gli autori prendono in considerazione 397 studi che hanno l'obiettivo di indagare l'ecacia della formazione (di cui 393 tratti da pubblicazioni su riviste, 2 da comunicazioni a congressi, 1 dissertation e 1 capitolo di libro). Ciò che emerge, in modo rilevante, è che il modello principalmente adottato dai differenti studi esaminati per defnire i criteri di valutazione della formazione sia quello elaborato da Kirkpatrick (1959a, 1959b, 1960a, 1960b). Quest'ultimo viene adottato anche dagli autori precedentemente citati per raggiungere lo scopo della loro metanalisi.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
michela_loi_14.01.08.pdf

non disponibili

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Accesso ristretto
Dimensione 1.71 MB
Formato Adobe PDF
1.71 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/337737
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact