Il filo conduttore dei quattro saggi che compongono la seguente proposta di dissertazione finale, consiste nell’analisi del ruolo giocato dai modelli settoriali dell’innovazione nello studio di alcune importanti relazioni causali, quali sono quelle che l’innovazione intrattiene con il mercato del lavoro, il mercato per il controllo societario e la crescita economica. La dimensione settoriale influenza sensibilmente la natura della conoscenza di base, il modo con il quale essa si accumula e sostiene poi l’organizzazione delle attività innovative. Per questa ragione i nessi causali sopra menzionati evidenziano un quadro estremamente complesso quando vengono articolati nei diversi settori delle attività economiche. La prima parte della tesi consta di due capitoli che si concentrano sulla situazione italiana, in questo caso la dimensione regionale e settoriale costituiscono le lenti attraverso cui studiare il rapporto tra innovazione e mercato del lavoro e innovazione e crescita economica regionale. Gli ultimi due capitoli si focalizzano su una dimensione europea. Entrando nel dettaglio, i contenuti della tesi sono i seguenti: 1. Innovation And Labour Market In Italy: An Analysis Concerning The Sectoral And Territorial Dimensions In questo capitolo il legame tra flessibilità del mercato del lavoro e innovazione è analizzato prestando attenzione ai differenti regimi tecnologici che caratterizzano i settori delle attività economiche e alla dimensione regionale italiana. Attraverso la specificazione di un panel data dinamico si è potuto prendere in considerazione il carattere endogeno della relazione che contraddistingue la produzione brevettuale (utilizzata come proxy delle attività innovative) e la flessibilità del mercato del lavoro, catturata attraverso indicatori di job turnover ed il livello dei salari. I risultati mostrano che solo in un caso l’alto job turnover ha un impatto significativo sulle attività innovative, questo impatto è negativo e si è verificato nelle regioni del Nord-Ovest del paese. Mentre gli alti livelli salariali mostrano sempre un significativo impatto positivo sulla produzione brevettale. 2. Human Capital And Economic Growth Over Different Sectoral Patterns: The Case Of The Italian Regions In questo ambito, l’efficienza e la crescita della produttività delle regioni italiane tra il 1971 ed il 2003 vengono analizzate con il metodo Data Envelopment Analysis. Nella prima parte, dove si considera l’intera economia regionale, l’efficienza ed il Malmquist productivity index vengono calcolati tenendo conto del ruolo giocato dal capitale umano. Nella seconda parte l’analisi si focalizza su sei settori manifatturieri : attraverso la scomposizione del Malmquist index si indaga l’effetto che brevetti ed economie esterne hanno esercitato sul cambiamento tecnologico. 3. Labour Protection And Total Factor Productivity Growth: A Sector And Country Comparison In The EU Questo studio esamina differenze nazionali e settoriali nella crescita della Total Factor Productivity (TFP) tra 16 paesi dell’Unione Europea nel periodo 1995-2005. Scopo principale è quello di spiegare le differenti performances dei paesi europei non solo controllando per l’innovazione, ma studiando il ruolo che i contratti di lavoro flessibile e la contrattazione collettiva hanno avuto. Per mettere a punto tale indagine si sono usate le statistiche sul growth accounting del EU KLEMS database ed un set di indicatori sulla protezione del mercato del lavoro che coprono due aree distinte, quella delle employment laws (protezione dei lavori a tempo determinato, dei lavoratori part-time e dell’impiego dello straordinario) e quella delle collective labour relationships (potere dei sindacati e protezione dei lavoratori durante le dispute collettive). Si è potuto valutare l’effetto della protezione sul mercato del lavoro (tipicamente controllata da regolamenti nazionali) sui tassi di crescita della TFP settoriale attraverso il metodo econometrico difference-in-difference. Questa strategia è tale per cui si suppone che la legge nazionale sarà più stringente nel settore dove la data componente di flessibilità (ad esempio la quota dei lavoratori con contratto a tempo determinato) pesa di più. I risultati mostrano in primo luogo che i paesi non hanno seguito un modello unico e gran parte delle differenze nella crescita della TFP poggiano sul diverso profilo di specializzazione settoriale che essi hanno. Comunque in alcuni settori labour-intensive dei servizi, la crescita dei lavori con contratto a tempo determinato scoraggiano l’investimento in skills ed esercitano un effetto negativo sulla crescita della TFP. Solo dove esistono alti livelli di protezione di queste forme di lavoro flessibile, notiamo un’inversione di segno nel coefficiente stimato ed un significativo impatto positivo che è quindi condizionato da una regolazione più stretta. 4. The Market For Corporate Control And Technological Regimes In The Last European Merger Wave Nell’ultimo capitolo si studiano le determinanti del mercato per il controllo societario, in particolare i fattori che influenzano la frequenza delle fusioni ed acquisizioni, tenendo conto contemporaneamente della dimensione nazionale e di quella settoriale: 8 paesi della UE e 39 settori vengono considerati nel periodo 2002-2005. La parte originale dello studio consiste nel considerare, accanto ai sistemi di corporate governance ed alle performances settoriali, il ruolo che l’organizzazione delle attività innovative in diversi regimi tecnologici svolge sulla riallocazione di assets e movimento di capitali che avvengono attraverso le fusioni e acquisizioni. Uno di principali risultati mette in evidenza che anche in quei paesi dove il sistema di corporate governance favorisce il passaggio del controllo societario, le fusioni ed acquisizioni sono meno frequenti dove i settori sono di tipo Schumpeter Mark II, vale a dire dove la conoscenza che sostiene l’innovazione segue processi cumulativi e mostra una natura firm-specific.

The main theme of the four essays making up this final thesis, is the role played by sectoral patterns of innovation in the relationships that characterise different fields of the economic analysis. Sectoral dimension strongly influences the nature of knowledge-base, the mode with which it accumulates and supports organisation of innovation activities. For that reason the links between innovation and, respectively, labour market, market for corporate control and economic growth, show a complex picture when different sectors of economic activities are taken into account. The first part of the thesis consists of two essays concerning Italian regions, while the second part deals with European Union countries. More precisely the contents are organised as follows: 1. Innovation And Labour Market In Italy: An Analysis Concerning The Sectoral And Territorial Dimensions In this paper the link between labour market flexibility and innovation is analysed paying attention to the different technological regimes of economic activities and the different geographical areas of the Italian economy. A dynamic panel data specification is used to assess the endogenous relationship between patents, included as a proxy of the innovation, and job turnover and wages which represent labour market indicators. The results show that higher job turnover only has a significant and negative impact on patent activities in regional sectors of Northern Italy, while a positive and significant impact of blue and white collar wages has been generally found. 2. Human Capital And Economic Growth Over Different Sectoral Patterns: The Case Of The Italian Regions This paper analyses efficiency and productivity growth of Italian regions from 1971 to 2003, by means of a nonparametric programming method (Data Envelopment Analysis). In the first part, the whole economy of the regions is taken into account and the role played by human capital is detected both for efficiency calculation (DEA analysis) and to compute the Malmquist productivity index. The second part focuses upon six manufacturing sectors, where in addition to capital and labour, also patents and a proxy of external economies are used to analyse total factor productivity growth. 3. Labour Protection And Total Factor Productivity Growth: A Sector And Country Comparison In The EU The present study examines cross-national and sectoral differences in total factor productivity growth in sixteen European countries from 1995 to 2005. The main aim is to ascertain the role of flexible employment contracts and collective labour relationships in explaining the ample differentials recorded in the European economy. The EU KLEMS database is used for growth accounting in addition to a broad set of indicators of labour regulations, covering two distinct ‘areas’ of labour regulation: employment laws and collective relations laws. By means of this comprehensive approach one considers arrangements that regulate allocation of labour inputs (fixed-term, part-time contracts, hours worked) and of payoff and decision rights of employees. The main findings show that, since 1995, European countries have not followed similar patterns of growth. A large number of variations between European economies are caused by deep differentials in total factor productivity and part of this heterogeneity is caused by sectoral diversities. In addition, in labour-intensive sectors such as services, fixed-term contracts, which imply shorterterm jobs and lower employment tenures, may discourage investment in skills and have detrimental effects on total factor productivity increases. Lastly, some forms of labour regulation and arrangements that give a ‘voice’ to employees mitigate these perverse effects on efficiency patterns. 4. The Market For Corporate Control And Technological Regimes In The Last European Merger Wave Comparisons by countries and by sectors of mergers and acquisitions have usually been performed in separate fields of research. A first group of studies, focusing on international comparisons, has explored the role of corporate governance systems, investor protection laws and other countries’ regulatory institutions as the main determinants of takeovers around the world. A second group of contributions has attributed a central role to variations in industry composition, documenting that, in each country, mergers occur in waves and within each wave clustering by industry is observed. This paper aims to integrate both perspectives and to make comparisons by countries and by sectors, thus exploring the role of various driving forces on takeover activities. It also intends to consider the specific influence that technological regimes and their innovation patterns may exert in reallocating assets and moving capital among sectors. This will be done by examining the European experience of the last few years (2002-2005). We found that even in countries where transfer of control is a frequent phenomenon, mergers are less frequent in those sectors where innovation is a cumulative process and where takeovers may be a threat to the continuity of accumulation of innovative capabilities.

The role of sectoral patterns of innovation in labour markets, capital markets, and economic growth

POMPEI, FABRIZIO
2009-01-01

Abstract

The main theme of the four essays making up this final thesis, is the role played by sectoral patterns of innovation in the relationships that characterise different fields of the economic analysis. Sectoral dimension strongly influences the nature of knowledge-base, the mode with which it accumulates and supports organisation of innovation activities. For that reason the links between innovation and, respectively, labour market, market for corporate control and economic growth, show a complex picture when different sectors of economic activities are taken into account. The first part of the thesis consists of two essays concerning Italian regions, while the second part deals with European Union countries. More precisely the contents are organised as follows: 1. Innovation And Labour Market In Italy: An Analysis Concerning The Sectoral And Territorial Dimensions In this paper the link between labour market flexibility and innovation is analysed paying attention to the different technological regimes of economic activities and the different geographical areas of the Italian economy. A dynamic panel data specification is used to assess the endogenous relationship between patents, included as a proxy of the innovation, and job turnover and wages which represent labour market indicators. The results show that higher job turnover only has a significant and negative impact on patent activities in regional sectors of Northern Italy, while a positive and significant impact of blue and white collar wages has been generally found. 2. Human Capital And Economic Growth Over Different Sectoral Patterns: The Case Of The Italian Regions This paper analyses efficiency and productivity growth of Italian regions from 1971 to 2003, by means of a nonparametric programming method (Data Envelopment Analysis). In the first part, the whole economy of the regions is taken into account and the role played by human capital is detected both for efficiency calculation (DEA analysis) and to compute the Malmquist productivity index. The second part focuses upon six manufacturing sectors, where in addition to capital and labour, also patents and a proxy of external economies are used to analyse total factor productivity growth. 3. Labour Protection And Total Factor Productivity Growth: A Sector And Country Comparison In The EU The present study examines cross-national and sectoral differences in total factor productivity growth in sixteen European countries from 1995 to 2005. The main aim is to ascertain the role of flexible employment contracts and collective labour relationships in explaining the ample differentials recorded in the European economy. The EU KLEMS database is used for growth accounting in addition to a broad set of indicators of labour regulations, covering two distinct ‘areas’ of labour regulation: employment laws and collective relations laws. By means of this comprehensive approach one considers arrangements that regulate allocation of labour inputs (fixed-term, part-time contracts, hours worked) and of payoff and decision rights of employees. The main findings show that, since 1995, European countries have not followed similar patterns of growth. A large number of variations between European economies are caused by deep differentials in total factor productivity and part of this heterogeneity is caused by sectoral diversities. In addition, in labour-intensive sectors such as services, fixed-term contracts, which imply shorterterm jobs and lower employment tenures, may discourage investment in skills and have detrimental effects on total factor productivity increases. Lastly, some forms of labour regulation and arrangements that give a ‘voice’ to employees mitigate these perverse effects on efficiency patterns. 4. The Market For Corporate Control And Technological Regimes In The Last European Merger Wave Comparisons by countries and by sectors of mergers and acquisitions have usually been performed in separate fields of research. A first group of studies, focusing on international comparisons, has explored the role of corporate governance systems, investor protection laws and other countries’ regulatory institutions as the main determinants of takeovers around the world. A second group of contributions has attributed a central role to variations in industry composition, documenting that, in each country, mergers occur in waves and within each wave clustering by industry is observed. This paper aims to integrate both perspectives and to make comparisons by countries and by sectors, thus exploring the role of various driving forces on takeover activities. It also intends to consider the specific influence that technological regimes and their innovation patterns may exert in reallocating assets and moving capital among sectors. This will be done by examining the European experience of the last few years (2002-2005). We found that even in countries where transfer of control is a frequent phenomenon, mergers are less frequent in those sectors where innovation is a cumulative process and where takeovers may be a threat to the continuity of accumulation of innovative capabilities.
2009
sectoral patterns; labour markets; capital markets; economic growth
Il filo conduttore dei quattro saggi che compongono la seguente proposta di dissertazione finale, consiste nell’analisi del ruolo giocato dai modelli settoriali dell’innovazione nello studio di alcune importanti relazioni causali, quali sono quelle che l’innovazione intrattiene con il mercato del lavoro, il mercato per il controllo societario e la crescita economica. La dimensione settoriale influenza sensibilmente la natura della conoscenza di base, il modo con il quale essa si accumula e sostiene poi l’organizzazione delle attività innovative. Per questa ragione i nessi causali sopra menzionati evidenziano un quadro estremamente complesso quando vengono articolati nei diversi settori delle attività economiche. La prima parte della tesi consta di due capitoli che si concentrano sulla situazione italiana, in questo caso la dimensione regionale e settoriale costituiscono le lenti attraverso cui studiare il rapporto tra innovazione e mercato del lavoro e innovazione e crescita economica regionale. Gli ultimi due capitoli si focalizzano su una dimensione europea. Entrando nel dettaglio, i contenuti della tesi sono i seguenti: 1. Innovation And Labour Market In Italy: An Analysis Concerning The Sectoral And Territorial Dimensions In questo capitolo il legame tra flessibilità del mercato del lavoro e innovazione è analizzato prestando attenzione ai differenti regimi tecnologici che caratterizzano i settori delle attività economiche e alla dimensione regionale italiana. Attraverso la specificazione di un panel data dinamico si è potuto prendere in considerazione il carattere endogeno della relazione che contraddistingue la produzione brevettuale (utilizzata come proxy delle attività innovative) e la flessibilità del mercato del lavoro, catturata attraverso indicatori di job turnover ed il livello dei salari. I risultati mostrano che solo in un caso l’alto job turnover ha un impatto significativo sulle attività innovative, questo impatto è negativo e si è verificato nelle regioni del Nord-Ovest del paese. Mentre gli alti livelli salariali mostrano sempre un significativo impatto positivo sulla produzione brevettale. 2. Human Capital And Economic Growth Over Different Sectoral Patterns: The Case Of The Italian Regions In questo ambito, l’efficienza e la crescita della produttività delle regioni italiane tra il 1971 ed il 2003 vengono analizzate con il metodo Data Envelopment Analysis. Nella prima parte, dove si considera l’intera economia regionale, l’efficienza ed il Malmquist productivity index vengono calcolati tenendo conto del ruolo giocato dal capitale umano. Nella seconda parte l’analisi si focalizza su sei settori manifatturieri : attraverso la scomposizione del Malmquist index si indaga l’effetto che brevetti ed economie esterne hanno esercitato sul cambiamento tecnologico. 3. Labour Protection And Total Factor Productivity Growth: A Sector And Country Comparison In The EU Questo studio esamina differenze nazionali e settoriali nella crescita della Total Factor Productivity (TFP) tra 16 paesi dell’Unione Europea nel periodo 1995-2005. Scopo principale è quello di spiegare le differenti performances dei paesi europei non solo controllando per l’innovazione, ma studiando il ruolo che i contratti di lavoro flessibile e la contrattazione collettiva hanno avuto. Per mettere a punto tale indagine si sono usate le statistiche sul growth accounting del EU KLEMS database ed un set di indicatori sulla protezione del mercato del lavoro che coprono due aree distinte, quella delle employment laws (protezione dei lavori a tempo determinato, dei lavoratori part-time e dell’impiego dello straordinario) e quella delle collective labour relationships (potere dei sindacati e protezione dei lavoratori durante le dispute collettive). Si è potuto valutare l’effetto della protezione sul mercato del lavoro (tipicamente controllata da regolamenti nazionali) sui tassi di crescita della TFP settoriale attraverso il metodo econometrico difference-in-difference. Questa strategia è tale per cui si suppone che la legge nazionale sarà più stringente nel settore dove la data componente di flessibilità (ad esempio la quota dei lavoratori con contratto a tempo determinato) pesa di più. I risultati mostrano in primo luogo che i paesi non hanno seguito un modello unico e gran parte delle differenze nella crescita della TFP poggiano sul diverso profilo di specializzazione settoriale che essi hanno. Comunque in alcuni settori labour-intensive dei servizi, la crescita dei lavori con contratto a tempo determinato scoraggiano l’investimento in skills ed esercitano un effetto negativo sulla crescita della TFP. Solo dove esistono alti livelli di protezione di queste forme di lavoro flessibile, notiamo un’inversione di segno nel coefficiente stimato ed un significativo impatto positivo che è quindi condizionato da una regolazione più stretta. 4. The Market For Corporate Control And Technological Regimes In The Last European Merger Wave Nell’ultimo capitolo si studiano le determinanti del mercato per il controllo societario, in particolare i fattori che influenzano la frequenza delle fusioni ed acquisizioni, tenendo conto contemporaneamente della dimensione nazionale e di quella settoriale: 8 paesi della UE e 39 settori vengono considerati nel periodo 2002-2005. La parte originale dello studio consiste nel considerare, accanto ai sistemi di corporate governance ed alle performances settoriali, il ruolo che l’organizzazione delle attività innovative in diversi regimi tecnologici svolge sulla riallocazione di assets e movimento di capitali che avvengono attraverso le fusioni e acquisizioni. Uno di principali risultati mette in evidenza che anche in quei paesi dove il sistema di corporate governance favorisce il passaggio del controllo societario, le fusioni ed acquisizioni sono meno frequenti dove i settori sono di tipo Schumpeter Mark II, vale a dire dove la conoscenza che sostiene l’innovazione segue processi cumulativi e mostra una natura firm-specific.
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