La schizofrenia è una grave patologia psichiatrica nella quale la maggior parte dei pazienti richiede un trattamento antipsicotico a lungo termine. Sebbene il trattamento antipsicotico si sia rivelato molto utile nel migliorare la sintomatologia della malattia, esso procura al paziente gravi effetti collaterali, che determinano bassa tollerabilità e di conseguenza bassa aderenza al trattamento. Negli ultimi 10 anni, un aspetto che ha acquisito un’importanza crescente nella valutazione della efficacia e tollerabilità dei trattamenti farmacologici è il punto di vista del paziente e, in particolar modo, la percezione soggettiva che egli ha della tollerabilità del trattamento. Nel trattamento della schizofrenia appare molto rilevante valutare come i pazienti che non rispondono ai trattamenti in monoterapia (pazienti resistenti) percepiscono i trattamenti in politerapia, somministrati spesso a lungo termine e gravati da importanti effetti collaterali. Lo studio utilizzerà la metodologia dello studio clinico controllato, randomizzato, pragmatico e multicentrico, realizzato a livello nazionale. verranno analizzati i risultati al terzo mese dello studio CHAT (Clozapine Haloperidol Aripiprazole Trial), studio sperimentale coordinato dal Centro OMS di Ricerca sulla Salute Mentale dell’Università di Verona. Nella presente tesi si andrà a valutare quanto la percezione soggettiva della tollerabilità al trattamento possa essere predetta da varie caratteristiche. Per valutare la percezione soggettiva della tollerabilità dei trattamenti con antipsicotici si farà uso di una scala di autovalutazione denominata Liverpool University Neuroleptic Side- Effect Rating Scale (LUNSERS). Su di essa verrà anche effettuato un test-retest per valutare la stabilità dei punteggi ottenuti.

Schizophrenia is a psychiatric patohology needing usually an antipsychotic (AP) long-term treatment. It affects as much as 1% of the population worldwide (Mueser & McGurk, 2004). The incidence of schizophrenia is the same across sexes, onset before the age of 30 is the norm, with men tending to present some four years younger than women (Jones & Cannon, 1998). It is characterised by psychotic symptoms, negative symptoms and cognitive impairment (Flaum & Schultz, 1996). Psychotic symptoms include delusions (commonly persecutory delusions) and hallucinations (commonly auditory hallucinations, e.g. hearing voices). Negative symptoms are characterised by “loss of function” (flattened affect, thought blocking, cognitive disturbances, poor grooming, lack of motivation, social withdrawal, poor speech content). Cognitive impairment includes problems in attention, concentration, learning, memory, abstract thinking. Schizophrenia has an episodic course with a severe prognosis in around one third of cases (Tamminga et al., 1998). The role of antipsychotics in producing better outcomes for people with psychotic illness has been clearly demonstrated (Chen, 1991; Hirsch et al., 1996). However, antipsychotics also produce a range of adverse effects that impact on the quality of life of the patients (Keks, 1996; Hamer & Haddad, 2007; Naber, 2008). The adverse effects can cause even greater level of distress than the symptoms of illness (Morrison et al., 2000). Recent research indicates that subjective experience of adverse effects of antipsychotics drugs are associated with a number of relevant clinical outcomes, such as, treatment adherence and long-term effectiveness (Awad and Voruganti, 2004). Naber also pointed out how important is the patient’s point of view; the most relevant criterion to evaluate the outcome of a treatment is the tolerability of the medication (Naber & Karow, 2001). There are a few scales commonly used for the routine clinical measurement of a broad array of antipsychotic adverse effects. Recently a scale has been developed: the Liverpool University Neuroleptic Side Effects Rating Scale (LUNSERS) a self-reported scale with good statystical characteristics (Day et. al., 1995).

La percezione soggettiva della tollerabilità dei trattamenti antipsicotici nei soggetti con schizofrenia: uno studio clinico controllato randomizzato

VERONESE, Antonio
2009-01-01

Abstract

Schizophrenia is a psychiatric patohology needing usually an antipsychotic (AP) long-term treatment. It affects as much as 1% of the population worldwide (Mueser & McGurk, 2004). The incidence of schizophrenia is the same across sexes, onset before the age of 30 is the norm, with men tending to present some four years younger than women (Jones & Cannon, 1998). It is characterised by psychotic symptoms, negative symptoms and cognitive impairment (Flaum & Schultz, 1996). Psychotic symptoms include delusions (commonly persecutory delusions) and hallucinations (commonly auditory hallucinations, e.g. hearing voices). Negative symptoms are characterised by “loss of function” (flattened affect, thought blocking, cognitive disturbances, poor grooming, lack of motivation, social withdrawal, poor speech content). Cognitive impairment includes problems in attention, concentration, learning, memory, abstract thinking. Schizophrenia has an episodic course with a severe prognosis in around one third of cases (Tamminga et al., 1998). The role of antipsychotics in producing better outcomes for people with psychotic illness has been clearly demonstrated (Chen, 1991; Hirsch et al., 1996). However, antipsychotics also produce a range of adverse effects that impact on the quality of life of the patients (Keks, 1996; Hamer & Haddad, 2007; Naber, 2008). The adverse effects can cause even greater level of distress than the symptoms of illness (Morrison et al., 2000). Recent research indicates that subjective experience of adverse effects of antipsychotics drugs are associated with a number of relevant clinical outcomes, such as, treatment adherence and long-term effectiveness (Awad and Voruganti, 2004). Naber also pointed out how important is the patient’s point of view; the most relevant criterion to evaluate the outcome of a treatment is the tolerability of the medication (Naber & Karow, 2001). There are a few scales commonly used for the routine clinical measurement of a broad array of antipsychotic adverse effects. Recently a scale has been developed: the Liverpool University Neuroleptic Side Effects Rating Scale (LUNSERS) a self-reported scale with good statystical characteristics (Day et. al., 1995).
2009
trattamenti antipsicotici; schizofrenia
La schizofrenia è una grave patologia psichiatrica nella quale la maggior parte dei pazienti richiede un trattamento antipsicotico a lungo termine. Sebbene il trattamento antipsicotico si sia rivelato molto utile nel migliorare la sintomatologia della malattia, esso procura al paziente gravi effetti collaterali, che determinano bassa tollerabilità e di conseguenza bassa aderenza al trattamento. Negli ultimi 10 anni, un aspetto che ha acquisito un’importanza crescente nella valutazione della efficacia e tollerabilità dei trattamenti farmacologici è il punto di vista del paziente e, in particolar modo, la percezione soggettiva che egli ha della tollerabilità del trattamento. Nel trattamento della schizofrenia appare molto rilevante valutare come i pazienti che non rispondono ai trattamenti in monoterapia (pazienti resistenti) percepiscono i trattamenti in politerapia, somministrati spesso a lungo termine e gravati da importanti effetti collaterali. Lo studio utilizzerà la metodologia dello studio clinico controllato, randomizzato, pragmatico e multicentrico, realizzato a livello nazionale. verranno analizzati i risultati al terzo mese dello studio CHAT (Clozapine Haloperidol Aripiprazole Trial), studio sperimentale coordinato dal Centro OMS di Ricerca sulla Salute Mentale dell’Università di Verona. Nella presente tesi si andrà a valutare quanto la percezione soggettiva della tollerabilità al trattamento possa essere predetta da varie caratteristiche. Per valutare la percezione soggettiva della tollerabilità dei trattamenti con antipsicotici si farà uso di una scala di autovalutazione denominata Liverpool University Neuroleptic Side- Effect Rating Scale (LUNSERS). Su di essa verrà anche effettuato un test-retest per valutare la stabilità dei punteggi ottenuti.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
tesi_dottorato_Antonio_Veronese.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Dominio pubblico
Dimensione 890.8 kB
Formato Adobe PDF
890.8 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/337336
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact