Queste giornate di studio veronesi (25-27 maggio 2006) su “Il segretario è come un angelo”: trattati, raccolte, epistolari, vite paradigmatiche, ovvero come essere un buon segretario nel Rinascimento, organizzate dal Gruppo di studio sul Cinquecento francese, in collaborazione con l’Università di Verona, il Dipartimento di Romanistica, il Master STEDAL e il Musée de la Maison d’Érasme di Bruxelles, sono il frutto di un progetto di ricerca internazionale su Les instruments de travail des humanistes che ha visto numerosi studiosi soffermare la loro attenzione sui libri, i dizionari, le bibliografie e gli strumenti di studio degli umanisti nell’Europa del Rinascimento. Tali incontri si sono infatti svolti in parallelo ai lavori delle giornate di studio, Disputatiunculae 6, del Musée de la Maison d’Érasme (Bruxelles, 15-16 dicembre 2006) su Les instruments de travail des humanistes, strutturate intorno a tre grandi tematiche: la lingua, i libri, il Libro. Nelle giornate veronesi si è deciso invece, per completare il quadro scientifico del progetto, di focalizzare l’attenzione degli studiosi su una delle figure fondamentali della prassi umanistica : quella del segretario. Nel corso del convegno sono stati affrontati vari aspetti di questa figura complessa e proteiforme ; si è tentato di definire chi fossero e cosa rappresentassero in un secolo che è stato definito, con ragione, "il secolo dei segretari" e che ha visto fiorire, in Italia, ma anche in Francia e in Europa, un’importante trattatistica sull’argomento. Tali trattati o Segretari illustrano meriti e compiti di questa professione, ma fanno affiorare, nelle pieghe più segrete, le « amarezze dei segretari » , le « pene » di queste « penne » al costante servizio dell’altro, le loro rivendicazioni e il loro voler ottenere una giusta dignità o, per dirla col Guarini, l’“eccellenza et honorato grado del Segretario”.

Il segretario è come un angelo". Trattati, raccolte, epistolari, vite paradigmatiche, ovvero come essere un buon segretario nel Rinascimento

GORRIS, Rosanna
2008-01-01

Abstract

Queste giornate di studio veronesi (25-27 maggio 2006) su “Il segretario è come un angelo”: trattati, raccolte, epistolari, vite paradigmatiche, ovvero come essere un buon segretario nel Rinascimento, organizzate dal Gruppo di studio sul Cinquecento francese, in collaborazione con l’Università di Verona, il Dipartimento di Romanistica, il Master STEDAL e il Musée de la Maison d’Érasme di Bruxelles, sono il frutto di un progetto di ricerca internazionale su Les instruments de travail des humanistes che ha visto numerosi studiosi soffermare la loro attenzione sui libri, i dizionari, le bibliografie e gli strumenti di studio degli umanisti nell’Europa del Rinascimento. Tali incontri si sono infatti svolti in parallelo ai lavori delle giornate di studio, Disputatiunculae 6, del Musée de la Maison d’Érasme (Bruxelles, 15-16 dicembre 2006) su Les instruments de travail des humanistes, strutturate intorno a tre grandi tematiche: la lingua, i libri, il Libro. Nelle giornate veronesi si è deciso invece, per completare il quadro scientifico del progetto, di focalizzare l’attenzione degli studiosi su una delle figure fondamentali della prassi umanistica : quella del segretario. Nel corso del convegno sono stati affrontati vari aspetti di questa figura complessa e proteiforme ; si è tentato di definire chi fossero e cosa rappresentassero in un secolo che è stato definito, con ragione, "il secolo dei segretari" e che ha visto fiorire, in Italia, ma anche in Francia e in Europa, un’importante trattatistica sull’argomento. Tali trattati o Segretari illustrano meriti e compiti di questa professione, ma fanno affiorare, nelle pieghe più segrete, le « amarezze dei segretari » , le « pene » di queste « penne » al costante servizio dell’altro, le loro rivendicazioni e il loro voler ottenere una giusta dignità o, per dirla col Guarini, l’“eccellenza et honorato grado del Segretario”.
2008
segretario; rinascimento; italia; francia; lettere
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/326625
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