La trattazione delle 'quaestiones de vulneribus' rappresenta un momento nevralgico della riflessione medico-legale di Paolo Zacchia, offrendosi quale banco di prova del confronto – e della necessaria interazione – fra medico e giurista: il primo, incaricato dell'analisi clinica del 'vulnus' (con particolare considerazione dell'eziologia e della gravità); il secondo, impegnato nell'apprezzamento, sulla base di quella stessa analisi, delle conseguenze giuridicamente rilevanti della lesione inferta. L'intervento professionale del medico diviene, in tal modo, precondizione dell'indagine sulla certificazione della responsabilità giuridica derivante dal ferimento, mostrandosi essenziale sia nella ricostruzione del fatto lesivo, sia nella formazione del quadro probatorio. Il contributo si focalizza, in particolare, sull'esame di due 'consilia' in materia di 'vulnera capitis': il primo, dedicato ad un caso di 'incuria medentis', originata dal ritardo nel trattamento di una frattura ossea del cranio; il secondo, incentrato sulla determinazione della sussistenza del nesso di causalità fra evento lesivo e condotta osservata nella stima delle conseguenze giuridiche del 'vulnus', con particolare attenzione all'indicazione della 'causa proxima' dell'evento stesso ed alla valutazione della responsabilità del 'vulnerans' rispetto al ferimento ed ai suoi effetti.
La ferita incriminante: due consilia "de vulneribus" di Paolo Zacchia (1584-1659)
PEDRAZZA GORLERO, Cecilia
2008-01-01
Abstract
La trattazione delle 'quaestiones de vulneribus' rappresenta un momento nevralgico della riflessione medico-legale di Paolo Zacchia, offrendosi quale banco di prova del confronto – e della necessaria interazione – fra medico e giurista: il primo, incaricato dell'analisi clinica del 'vulnus' (con particolare considerazione dell'eziologia e della gravità); il secondo, impegnato nell'apprezzamento, sulla base di quella stessa analisi, delle conseguenze giuridicamente rilevanti della lesione inferta. L'intervento professionale del medico diviene, in tal modo, precondizione dell'indagine sulla certificazione della responsabilità giuridica derivante dal ferimento, mostrandosi essenziale sia nella ricostruzione del fatto lesivo, sia nella formazione del quadro probatorio. Il contributo si focalizza, in particolare, sull'esame di due 'consilia' in materia di 'vulnera capitis': il primo, dedicato ad un caso di 'incuria medentis', originata dal ritardo nel trattamento di una frattura ossea del cranio; il secondo, incentrato sulla determinazione della sussistenza del nesso di causalità fra evento lesivo e condotta osservata nella stima delle conseguenze giuridiche del 'vulnus', con particolare attenzione all'indicazione della 'causa proxima' dell'evento stesso ed alla valutazione della responsabilità del 'vulnerans' rispetto al ferimento ed ai suoi effetti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.