Riflessione su alcune scelte linguistiche di Primo Levi nell'opera Se questo è un uomo. Si analizza in particolare un modo dell'enunciazione, cioè la discontinuità della referenza al sé da parte dello scrittore, principalmente giocata nell'alternanza dell'io con il noi. Con la declinazione dell'io in alternanza con il noi, il testimone Levi si racconta come individuo oppure prende la parola senza distinguere tra sé e compagni, aprendosi ad una visione solidale e colletiva dell'uomo nel Lager.
Farsi testimone: dalla tentazione del silenzio alla presa di parola tra 'noi' ed 'io' in 'Se questo è un uomo' di Primo Levi.
MASSARIELLO, Giovanna
2008-01-01
Abstract
Riflessione su alcune scelte linguistiche di Primo Levi nell'opera Se questo è un uomo. Si analizza in particolare un modo dell'enunciazione, cioè la discontinuità della referenza al sé da parte dello scrittore, principalmente giocata nell'alternanza dell'io con il noi. Con la declinazione dell'io in alternanza con il noi, il testimone Levi si racconta come individuo oppure prende la parola senza distinguere tra sé e compagni, aprendosi ad una visione solidale e colletiva dell'uomo nel Lager.File in questo prodotto:
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