Pubblicato all'indomani della seconda guerra mondiale, questo emblematico racconto (qui ristampato dopo un lungo oblio) merita di essere confrontato a uno dei titoli più famosi di Giani Stuparich, «L'isola». Al centro della narrazione è ancora la figura di un padre, ma qui il rapporto è declinato al femminile: è la figlia Orsola a confrontarsi con un uomo che muore sopraffatto dal peso della tragedia di tutti. La postfazione sottolinea la presenza simbolica della vegetazione, a partire dall'«erba nocca» del titolo (l'elleboro verde), il più povero e comune dei fiori, emblema della forza nuda e perenne della natura. Per questa edizione il testo è stato ricontrollato sul manoscritto autografo di Stuparich.
L'albero della vita
SANDRINI, Giuseppe
2008-01-01
Abstract
Pubblicato all'indomani della seconda guerra mondiale, questo emblematico racconto (qui ristampato dopo un lungo oblio) merita di essere confrontato a uno dei titoli più famosi di Giani Stuparich, «L'isola». Al centro della narrazione è ancora la figura di un padre, ma qui il rapporto è declinato al femminile: è la figlia Orsola a confrontarsi con un uomo che muore sopraffatto dal peso della tragedia di tutti. La postfazione sottolinea la presenza simbolica della vegetazione, a partire dall'«erba nocca» del titolo (l'elleboro verde), il più povero e comune dei fiori, emblema della forza nuda e perenne della natura. Per questa edizione il testo è stato ricontrollato sul manoscritto autografo di Stuparich.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.