Christian Wolff's contribution to philosophical psychology is appreciated beyond the distinction between empirical and rational psychology psychology as an attempt to reconcile the phenomenological experience with the urgency of metaphysical questions. Il saggio ripercorre a ritroso il percorso della psicologia empirica di Christian Wolff cercando di mettere in luce le ragioni specifiche che spingono Wolff a fornire la suddivisione all’interno della metafisica speciale tra una psicologia empirica e una psicologia razionale. L’indagine parte dal confronto con la dialettica trascendentale di Kant, per rilevare come tale distinzione non fosse stata intesa correttamente dallo stesso Kant, che aveva inteso la psicologia razionale come pura scienza a priori, mentre aveva relegato la psicologia empirica al piano puramente descrittivo. Ora in Wolff l’intreccio tra le due psicologie è invece fondamentale: per questo, sulla base del Discorso preliminare alla Logica latina si sottolinea anzitutto il carattere “sperimentale” e “scientifico” della psicologia empirica, e non puramente descrittivo o “storico”. Tale intreccio corrisponde a quello che Wolff indicava come “connubio” tra ragione ed esperienza. Si ripercorrono poi le tappe, con riferimento alla Metafisica tedesca, che conducono all’elaborazione del progetto di una psicologia empirica, denominazione, questa, che Wolff adottò solo successivamente, a partire dalla metà degli anni 20 del Settecento. In tal modo si sottolinea l’emergere della centralità della coscienza e della necessità di ricostruire il nostro sapere a partire da quello che l’esperienza ci offre. Per questo il titolo del saggio mette appunto a confronto l’impianto fenomenologico con quello metafisico, per sottolineare come lo sviluppo della metafisica speciale intorno all’anima è preceduto da un’indagine su quello che l’esperienza direttamente ci offre. Il saggio argomenta tale interpretazione con riferimento tuttavia anche una tappa precedente, fondamentale per comprendere il pensiero di Wolff, ossia quella che ci è testimoniata dalla “Ratio praelectionum” del 1718, un testo che ricorda gli sviluppi delle lezioni wolffiane e mostra le ragioni a partire dalle quali tale percorso diventa leggibile, al di là delle affermazioni sistematiche dell’opera della maturità.

Tra fenomenologia e metafisica: il compito della psicologia filosofica in Christian Wolff

MARCOLUNGO, Ferdinando Luigi
2005-01-01

Abstract

Christian Wolff's contribution to philosophical psychology is appreciated beyond the distinction between empirical and rational psychology psychology as an attempt to reconcile the phenomenological experience with the urgency of metaphysical questions. Il saggio ripercorre a ritroso il percorso della psicologia empirica di Christian Wolff cercando di mettere in luce le ragioni specifiche che spingono Wolff a fornire la suddivisione all’interno della metafisica speciale tra una psicologia empirica e una psicologia razionale. L’indagine parte dal confronto con la dialettica trascendentale di Kant, per rilevare come tale distinzione non fosse stata intesa correttamente dallo stesso Kant, che aveva inteso la psicologia razionale come pura scienza a priori, mentre aveva relegato la psicologia empirica al piano puramente descrittivo. Ora in Wolff l’intreccio tra le due psicologie è invece fondamentale: per questo, sulla base del Discorso preliminare alla Logica latina si sottolinea anzitutto il carattere “sperimentale” e “scientifico” della psicologia empirica, e non puramente descrittivo o “storico”. Tale intreccio corrisponde a quello che Wolff indicava come “connubio” tra ragione ed esperienza. Si ripercorrono poi le tappe, con riferimento alla Metafisica tedesca, che conducono all’elaborazione del progetto di una psicologia empirica, denominazione, questa, che Wolff adottò solo successivamente, a partire dalla metà degli anni 20 del Settecento. In tal modo si sottolinea l’emergere della centralità della coscienza e della necessità di ricostruire il nostro sapere a partire da quello che l’esperienza ci offre. Per questo il titolo del saggio mette appunto a confronto l’impianto fenomenologico con quello metafisico, per sottolineare come lo sviluppo della metafisica speciale intorno all’anima è preceduto da un’indagine su quello che l’esperienza direttamente ci offre. Il saggio argomenta tale interpretazione con riferimento tuttavia anche una tappa precedente, fondamentale per comprendere il pensiero di Wolff, ossia quella che ci è testimoniata dalla “Ratio praelectionum” del 1718, un testo che ricorda gli sviluppi delle lezioni wolffiane e mostra le ragioni a partire dalle quali tale percorso diventa leggibile, al di là delle affermazioni sistematiche dell’opera della maturità.
2005
9783487130217
Christian Wolff; Kant; metafisica
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