Il saggio affronta per l’ambito trevigiano, relativamente al XIV secolo, il tema del rapporto tra residenze signorili e cappelle di fondazione privata, per ragionare sulle motivazioni e sulle forme di quelli che quasi sempre furono degli investimenti in termini di immagine e di propaganda. I casi affrontati sono quelli della sontuosa cappella dedicata al Salvatore nell’omonimo castello dei Collalto, presso Susegana, oggi in condizioni pregiudicate dai danni della prima guerra mondiale, e quello dell’allestimento funerario per Rizzardo da Camino, morto nel 1337, nella chiesa del monastero di Santa Giustina a Serravalle (oggi Vittorio Veneto), un vero e proprio eigenklöster della famiglia caminese. Nel primo caso si considera, alla luce delle foto e della documentazione d’anteguerra, l’inedita decorazione pittorica superstite e quanto resta del sepolcro pensile di Rambaldo VIII, morto nel 1324; nel secondo si lega l’iniziativa della tomba all’iniziativa di Verde della Scala, vedova del defunto, negli stessi anni in cui Mastino, suo fratello, stava approntando il progetto monumentale delle arche scaligere.
«Pro honore altissimi Salvatoris mundi et ipsius domini comitis»: la magnificenza signorile dei Collalto e dei da Camino
FRANCO, Tiziana
2007-01-01
Abstract
Il saggio affronta per l’ambito trevigiano, relativamente al XIV secolo, il tema del rapporto tra residenze signorili e cappelle di fondazione privata, per ragionare sulle motivazioni e sulle forme di quelli che quasi sempre furono degli investimenti in termini di immagine e di propaganda. I casi affrontati sono quelli della sontuosa cappella dedicata al Salvatore nell’omonimo castello dei Collalto, presso Susegana, oggi in condizioni pregiudicate dai danni della prima guerra mondiale, e quello dell’allestimento funerario per Rizzardo da Camino, morto nel 1337, nella chiesa del monastero di Santa Giustina a Serravalle (oggi Vittorio Veneto), un vero e proprio eigenklöster della famiglia caminese. Nel primo caso si considera, alla luce delle foto e della documentazione d’anteguerra, l’inedita decorazione pittorica superstite e quanto resta del sepolcro pensile di Rambaldo VIII, morto nel 1324; nel secondo si lega l’iniziativa della tomba all’iniziativa di Verde della Scala, vedova del defunto, negli stessi anni in cui Mastino, suo fratello, stava approntando il progetto monumentale delle arche scaligere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.