Nel Novecento il linguaggio pittorico e quello narrativo si trasformano. Nella ricerca di un rapporto originale con il mondo, non viziato da codici precostituiti, anche il silenzio diviene una nuova possibilità del dire. Mentre la sperimentazione pittorica si avvia verso un'autodefinizione in termini di linguaggio erigendo un codice di linee e colori che si sbarazza della referenzialità figurativa, la sperimentazione letteraria si muove nella stessa direzione: modifica la parola per farne affiorare le qualità plastiche, costruisce griglie strutturali che comunicano relazioni concettuali. In questa logica di una terra di nessuno dei segni, in cui parola, colore e immagine si combinano per supplire all'assenza dell'oggetto di rappresentazione, si può forse rinvenire un percorso capace di penetrare l'oscurità di tanta poetica novecentesca. Pittori come Kandinskij e Paul Nash possono, ad esempio, aiutare il lettore a districarsi fra le metafore di Ezra Pound e tra i grovigli linguistici di Dylan Thomas, mentre il frammento eliotiano può esplicitarsi in una poetica del non detto e della genesi della visione non troppo lontana da quella Paul Klee.

Il colore del silenzio. Il Novecento tra parola e immagine.

BIGLIAZZI, Silvia
1998-01-01

Abstract

Nel Novecento il linguaggio pittorico e quello narrativo si trasformano. Nella ricerca di un rapporto originale con il mondo, non viziato da codici precostituiti, anche il silenzio diviene una nuova possibilità del dire. Mentre la sperimentazione pittorica si avvia verso un'autodefinizione in termini di linguaggio erigendo un codice di linee e colori che si sbarazza della referenzialità figurativa, la sperimentazione letteraria si muove nella stessa direzione: modifica la parola per farne affiorare le qualità plastiche, costruisce griglie strutturali che comunicano relazioni concettuali. In questa logica di una terra di nessuno dei segni, in cui parola, colore e immagine si combinano per supplire all'assenza dell'oggetto di rappresentazione, si può forse rinvenire un percorso capace di penetrare l'oscurità di tanta poetica novecentesca. Pittori come Kandinskij e Paul Nash possono, ad esempio, aiutare il lettore a districarsi fra le metafore di Ezra Pound e tra i grovigli linguistici di Dylan Thomas, mentre il frammento eliotiano può esplicitarsi in una poetica del non detto e della genesi della visione non troppo lontana da quella Paul Klee.
1998
8831766937
Studi interartistici; Letteratura inglese; Modernismo
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