Mentre nel resto d’Europa si sviluppa l’esigenza di una figura iniziatrice, il regista, che organizzi il dettato spettacolare in base a una visione d’insieme, sulla scena italiana continua a prevalere l’attore di tradizione. Nel dualismo che contrappone l’attore allo scrittore, impedendo al teatro italiano di aprirsi a un’effettiva esperienza registica, la figura recitativa egemone, comunemente definita il mattatore, conserva la sua leadership, anche se attorno a lui si moltiplicano tentativi di imbrigliarne l’assoluto decisionismo. Se da un lato nascono compagnie definite di “insieme”, che puntano sull’integrazione di un certo numero di interpreti di qualità, coordinati dalla figura di un “direttore”, dall’altra ci si sforza di procedere, anche se in maniera lenta e disomogenea, all’abolizione del sistema gerarchico costituito dai ruoli.
L'Anomalia italiana
BRUNETTI, SIMONA
2004-01-01
Abstract
Mentre nel resto d’Europa si sviluppa l’esigenza di una figura iniziatrice, il regista, che organizzi il dettato spettacolare in base a una visione d’insieme, sulla scena italiana continua a prevalere l’attore di tradizione. Nel dualismo che contrappone l’attore allo scrittore, impedendo al teatro italiano di aprirsi a un’effettiva esperienza registica, la figura recitativa egemone, comunemente definita il mattatore, conserva la sua leadership, anche se attorno a lui si moltiplicano tentativi di imbrigliarne l’assoluto decisionismo. Se da un lato nascono compagnie definite di “insieme”, che puntano sull’integrazione di un certo numero di interpreti di qualità, coordinati dalla figura di un “direttore”, dall’altra ci si sforza di procedere, anche se in maniera lenta e disomogenea, all’abolizione del sistema gerarchico costituito dai ruoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.