Il teatro politico, nel senso di una forma di teatralità che esprime rivendicazioni e immaginario delle classi subalterne, nasce in Germania subito dopo la prima guerra mondiale in contrapposizione alla concezione di teatro popolare sostenuta dalla Volksbühne (1890). Al concetto di «teatro per» il popolo, dove lo spettatore fruisce in modo passivo delle scelte operate da pochi e prevalentemente di repertorio, si oppone l’idea del «teatro dal» popolo, depositaria di una cultura fortemente alternativa nelle forme e nei contenuti. Nell'articolo si analizzano il teatro di agitazione e propaganda propugnato dall'Agit-prop, il teatro politico di Erwin Piscator e il teatro epico di Bertolt Brecht.
Eteronomia dell'arte: il teatro politico
BRUNETTI, SIMONA
2004-01-01
Abstract
Il teatro politico, nel senso di una forma di teatralità che esprime rivendicazioni e immaginario delle classi subalterne, nasce in Germania subito dopo la prima guerra mondiale in contrapposizione alla concezione di teatro popolare sostenuta dalla Volksbühne (1890). Al concetto di «teatro per» il popolo, dove lo spettatore fruisce in modo passivo delle scelte operate da pochi e prevalentemente di repertorio, si oppone l’idea del «teatro dal» popolo, depositaria di una cultura fortemente alternativa nelle forme e nei contenuti. Nell'articolo si analizzano il teatro di agitazione e propaganda propugnato dall'Agit-prop, il teatro politico di Erwin Piscator e il teatro epico di Bertolt Brecht.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.