Nell’occasione di sostenere l’attribuzione ad Andrea Bellunello di un rappresentativo dipinto devozionale su tavola se ne sintetizza il percorso ancora illustrato da pochissimi dipinti mobili, mentre maggiore è il suo impegno quale frescante. Soprattutto, l’opera a lui restituita consente di accertare ancor più chiaramente la sua dipendenza da Bartolomeo Vivarini, anche nel recupero di modelli e aspetti inventivi. In questo Bellunello si differenzia da altri piccoli maestri conterranei o coevi operanti in periferia negli stessi anni, come Matteo Cesa e Antonio da Tisoi, il catalogo dei quali è incrementato nella stessa occasione per manifestare una declinazione più “gergale” dello stile vivariniano.
Una proposta attributiva per Andrea Bellunello e una riflessione sull’insegnamento di Bartolomeo Vivarini. Postille su Matteo Cesa e Antonio da Tisoi
FOSSALUZZA, Giorgio
2007-01-01
Abstract
Nell’occasione di sostenere l’attribuzione ad Andrea Bellunello di un rappresentativo dipinto devozionale su tavola se ne sintetizza il percorso ancora illustrato da pochissimi dipinti mobili, mentre maggiore è il suo impegno quale frescante. Soprattutto, l’opera a lui restituita consente di accertare ancor più chiaramente la sua dipendenza da Bartolomeo Vivarini, anche nel recupero di modelli e aspetti inventivi. In questo Bellunello si differenzia da altri piccoli maestri conterranei o coevi operanti in periferia negli stessi anni, come Matteo Cesa e Antonio da Tisoi, il catalogo dei quali è incrementato nella stessa occasione per manifestare una declinazione più “gergale” dello stile vivariniano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.