La riflessione contenuta in questo lavoro trae spunto dalla considerazione della recente affermazione dell’etica d’impresa come ultima moda manageriale e dal conseguente uso disinvolto e non sempre appropriato dei concetti alla base della tematica al punto da creare un non indifferente “guazzabuglio” attorno alla stessa. E’ così che, con un espediente narrativo ispirato al mondo del teatro, il Dubbio rivolge alla Conoscenza tutta una serie di quesiti generati non solo dal suddetto stato di confusione, ma anche da profondi cambiamenti ambientali e dallo smarrimento diffuso che caratterizza questa epoca. I quesiti così – venticinque – spaziano dalle motivazioni che hanno risvegliato l’attenzione sull’etica d’impresa alla relativa confusione terminologica, dal rapporto tra etica e coscienza a quello tra etica dell’individuo ed etica dell’organizzazione e tra etica e legge, dagli ostacoli all’adozione di un tale approccio ai suoi vantaggi e alla sua più generale utilità, dalle modalità di interiorizzazione dell’etica in impresa, tenuto conto anche delle differenze tra piccola e grande dimensione, al rapporto tra etica autentica ed etica opportunistica (soprattutto con riferimento all’attività di marketing), fino ad assumere i connotati di veri e propri dilemmi, come la scelta della comunità cui rapportare l’eticità dei propri comportamenti per un’impresa internazionale, l’individuazione dell’atteggiamento “giusto” di fronte al tema della flessibilità del lavoro, le questioni dello sfruttamento del lavoro minorile e dell’inquinamento provocato da imprese che favoriscono l’industrializzazione e l’occupazione nei paesi meno sviluppati. Pur con un taglio teorico-metodologico, il lavoro è ricco di esempi e di riflessioni condotte su casi reali.

Quesiti sull'etica d'impresa: dialogo tra il dubbio e la conoscenza

BACCARANI, Claudio;GIARETTA, Elena
2004-01-01

Abstract

La riflessione contenuta in questo lavoro trae spunto dalla considerazione della recente affermazione dell’etica d’impresa come ultima moda manageriale e dal conseguente uso disinvolto e non sempre appropriato dei concetti alla base della tematica al punto da creare un non indifferente “guazzabuglio” attorno alla stessa. E’ così che, con un espediente narrativo ispirato al mondo del teatro, il Dubbio rivolge alla Conoscenza tutta una serie di quesiti generati non solo dal suddetto stato di confusione, ma anche da profondi cambiamenti ambientali e dallo smarrimento diffuso che caratterizza questa epoca. I quesiti così – venticinque – spaziano dalle motivazioni che hanno risvegliato l’attenzione sull’etica d’impresa alla relativa confusione terminologica, dal rapporto tra etica e coscienza a quello tra etica dell’individuo ed etica dell’organizzazione e tra etica e legge, dagli ostacoli all’adozione di un tale approccio ai suoi vantaggi e alla sua più generale utilità, dalle modalità di interiorizzazione dell’etica in impresa, tenuto conto anche delle differenze tra piccola e grande dimensione, al rapporto tra etica autentica ed etica opportunistica (soprattutto con riferimento all’attività di marketing), fino ad assumere i connotati di veri e propri dilemmi, come la scelta della comunità cui rapportare l’eticità dei propri comportamenti per un’impresa internazionale, l’individuazione dell’atteggiamento “giusto” di fronte al tema della flessibilità del lavoro, le questioni dello sfruttamento del lavoro minorile e dell’inquinamento provocato da imprese che favoriscono l’industrializzazione e l’occupazione nei paesi meno sviluppati. Pur con un taglio teorico-metodologico, il lavoro è ricco di esempi e di riflessioni condotte su casi reali.
2004
9788813251284
etica d'impresa; responsabilità sociale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/306668
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