Amministrare una fondazione di origine bancaria non significa risolvere questioni di natura morale, sociale, religiosa o politica bensì problemi prettamente a carattere economico dove i bisogni possono essere determinati da esigenze sociali, religiose, morali della collettività di riferimento. La valutazione dell’operato degli amministratori delle fondazioni da parte della collettività richiede la presenza di un sistema di rilevazione dei risultati capace di evidenziare in termini quantitativi, accanto al rendimento del patrimonio, anche l’ammontare dell’utilità sociale realizzata attraverso le erogazioni effettuate. L’individuazione di due cicli di gestione, quello erogativo e quello di gestione del patrimonio, differenti strutture e processi organizzativi, nonché di differenti problematiche di misurazione dei risultati, ha portato con riferimento all’attività istituzionale alla determinazione di un risultato distinto da quello patrimoniale: il risultato di utilità prodotta. Il bilancio di utilità diviene così il documento di sintesi delle conseguenze delle azioni degli amministratori in ambito istituzionale e il punto di partenza per l’elaborazione di indicatori utili ad un’attività di controllo sulla gestione propriamente erogativa. Si delinea così una via differente per il perseguimento di fatto dell’autonomia dai pubblici poteri: adottare strumenti di programmazione e di rendicontazione delle le decisioni assunte che permettano di riportare i risultati ottenuti sempre agli interessi facenti capo alla collettività di riferimento.

L'amministrazione della fondazione bancaria

LEARDINI, Chiara
2005-01-01

Abstract

Amministrare una fondazione di origine bancaria non significa risolvere questioni di natura morale, sociale, religiosa o politica bensì problemi prettamente a carattere economico dove i bisogni possono essere determinati da esigenze sociali, religiose, morali della collettività di riferimento. La valutazione dell’operato degli amministratori delle fondazioni da parte della collettività richiede la presenza di un sistema di rilevazione dei risultati capace di evidenziare in termini quantitativi, accanto al rendimento del patrimonio, anche l’ammontare dell’utilità sociale realizzata attraverso le erogazioni effettuate. L’individuazione di due cicli di gestione, quello erogativo e quello di gestione del patrimonio, differenti strutture e processi organizzativi, nonché di differenti problematiche di misurazione dei risultati, ha portato con riferimento all’attività istituzionale alla determinazione di un risultato distinto da quello patrimoniale: il risultato di utilità prodotta. Il bilancio di utilità diviene così il documento di sintesi delle conseguenze delle azioni degli amministratori in ambito istituzionale e il punto di partenza per l’elaborazione di indicatori utili ad un’attività di controllo sulla gestione propriamente erogativa. Si delinea così una via differente per il perseguimento di fatto dell’autonomia dai pubblici poteri: adottare strumenti di programmazione e di rendicontazione delle le decisioni assunte che permettano di riportare i risultati ottenuti sempre agli interessi facenti capo alla collettività di riferimento.
2005
fondazioni; amministrazione; bilancio
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
L'amministrazione della fondazione bancaria.pdf

accesso aperto

Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: Dominio pubblico
Dimensione 2.34 MB
Formato Adobe PDF
2.34 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/306021
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact