Il lavoro monografico ripropone, nella mutata cornice normativa risultante dall’innesto nell’ordinamento di una generale tutela procedimentale per effetto della legge n. 241 del 1990, l’interrogativo se la partecipazione al procedimento amministrativo possa costituire titolo di legittimazione processuale e, segnatamente, agevolare la giustiziabilità degli interessi superindividuali. Il quesito viene ricondotto nella più ampia prospettiva dei modelli di rapporto astrattamente ipotizzabili tra procedimento e processo e, attraverso questa chiave di lettura, si offrono un inquadramento ed un’interpretazione degli orientamenti emersi nella giurisprudenza e nella dottrina formatesi, in ordine allo specifico argomento, sulla medesima legge n. 241. Lo stesso approccio metodologico viene poi applicato all’analisi, in direzione comparatistica, delle esperienze straniere, nonché di quella comunitaria. Sulla base dei problemi riscontrati e delle indicazioni emerse nelle prime due parti del lavoro lo studio suggerisce, nella terza parte, una risposta al quesito di partenza che, collocandosi nel solco di un collegamento e di un’integrazione fra procedimento e processo, mira non solo a trarre una legittimazione processuale piena dalla partecipazione al procedimento, ma anche a rapportarla al peso ed alla consistenza della partecipazione medesima.
Partecipazione procedimentale e legittimazione processuale
DURET, Paolo
1996-01-01
Abstract
Il lavoro monografico ripropone, nella mutata cornice normativa risultante dall’innesto nell’ordinamento di una generale tutela procedimentale per effetto della legge n. 241 del 1990, l’interrogativo se la partecipazione al procedimento amministrativo possa costituire titolo di legittimazione processuale e, segnatamente, agevolare la giustiziabilità degli interessi superindividuali. Il quesito viene ricondotto nella più ampia prospettiva dei modelli di rapporto astrattamente ipotizzabili tra procedimento e processo e, attraverso questa chiave di lettura, si offrono un inquadramento ed un’interpretazione degli orientamenti emersi nella giurisprudenza e nella dottrina formatesi, in ordine allo specifico argomento, sulla medesima legge n. 241. Lo stesso approccio metodologico viene poi applicato all’analisi, in direzione comparatistica, delle esperienze straniere, nonché di quella comunitaria. Sulla base dei problemi riscontrati e delle indicazioni emerse nelle prime due parti del lavoro lo studio suggerisce, nella terza parte, una risposta al quesito di partenza che, collocandosi nel solco di un collegamento e di un’integrazione fra procedimento e processo, mira non solo a trarre una legittimazione processuale piena dalla partecipazione al procedimento, ma anche a rapportarla al peso ed alla consistenza della partecipazione medesima.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.