Un tempo, la scuola era praticamente l'unica agenzia formativa. Nella fase attuale, la complessità del contesto sociale fa sì che la scuola, rispetto alle altre agenzie formative, si collochi ancora in una posizione rilevante, ma certamente non più esclusiva e nemmeno prevalente. L’educazione non avviene solamente nel cosiddetto sistema educativo formale ma anche in quello informale e in quello non formale. Le istituzioni scolastiche, che si scoprono sempre più complesse anche al loro interno, sono dunque chiamate a stabilire rapporti anche istituzionali con le altre realtà del territorio, tanto che è ormai convinzione diffusa che la scuola non possa più pensarsi al di fuori di un sistema formativo allargato e sempre più integrato. In questo scenario, proprio il principio dell’integrazione può diventare una buona chiave di lettura unitaria del sistema educativo di istruzione e formazione e dei cambiamenti che lo stanno interessando; tale principio infatti è quello che meglio di ogni altro esprime la complessità dei rapporti che si vanno ad instaurare tra le parti: non si tratta di un’interazione esteriore, in cui ogni parte stabilisce contatti con le altre conservando la propria identità, ma di vera e propria integrazione, cioè di compenetrazione reciproca, in cui ogni parte modifica ed è modificata all’interno del comune movimento di relazione. L’integrazione dunque può essere assunta come punto di vista attraverso cui guardare al sistema formativo nel suo complesso, ai rapporti tra interno ed esterno, ma anche come punto di vista fecondo per analizzare l’interno della singola istituzione scolastica. Del resto, anche il complesso delle riforme che hanno interessato la scuola nel nostro paese, soprattutto in questi ultimi 15 anni, si muove nella direzione dell’integrazione. Il contributo esplora 14 diverse facce dell’integrazione: - 8 integrazioni tra la scuola e altri soggetti all’“esterno” della scuola: l’integrazione interistituzionale tra scuole, Stato, Regioni ed Enti locali; l’integrazione tra sottosistema dell’istruzione e sottosistema dell’istruzione e formazione professionale nel secondo ciclo; l’integrazione tra scuola statale e scuola paritaria; l’integrazione a rete tra istituzioni scolastiche; l’integrazione tra i diversi gradi scolastici; l’integrazione tra scuola e territorio; l’integrazione tra scuola e famiglia; l’integrazione tra scuola e mondo del lavoro; - 6 integrazioni all’“interno” della scuola, tra dimensioni o componenti della scuola stessa: l’integrazione curricolare; l’integrazione tra le varie dimensioni del soggetto e tra i soggetti; l’integrazione dei soggetti in situazione di handicap; l’integrazione degli alunni stranieri; l’integrazione tra i docenti; l’integrazione tra le varie componenti all’interno della scuola, “comunità che apprende”.

Le diverse facce dell'integrazione. Il concetto di "integrazione" come chiave di lettura dei processi di riforma in atto

TACCONI, Giuseppe
2005-01-01

Abstract

Un tempo, la scuola era praticamente l'unica agenzia formativa. Nella fase attuale, la complessità del contesto sociale fa sì che la scuola, rispetto alle altre agenzie formative, si collochi ancora in una posizione rilevante, ma certamente non più esclusiva e nemmeno prevalente. L’educazione non avviene solamente nel cosiddetto sistema educativo formale ma anche in quello informale e in quello non formale. Le istituzioni scolastiche, che si scoprono sempre più complesse anche al loro interno, sono dunque chiamate a stabilire rapporti anche istituzionali con le altre realtà del territorio, tanto che è ormai convinzione diffusa che la scuola non possa più pensarsi al di fuori di un sistema formativo allargato e sempre più integrato. In questo scenario, proprio il principio dell’integrazione può diventare una buona chiave di lettura unitaria del sistema educativo di istruzione e formazione e dei cambiamenti che lo stanno interessando; tale principio infatti è quello che meglio di ogni altro esprime la complessità dei rapporti che si vanno ad instaurare tra le parti: non si tratta di un’interazione esteriore, in cui ogni parte stabilisce contatti con le altre conservando la propria identità, ma di vera e propria integrazione, cioè di compenetrazione reciproca, in cui ogni parte modifica ed è modificata all’interno del comune movimento di relazione. L’integrazione dunque può essere assunta come punto di vista attraverso cui guardare al sistema formativo nel suo complesso, ai rapporti tra interno ed esterno, ma anche come punto di vista fecondo per analizzare l’interno della singola istituzione scolastica. Del resto, anche il complesso delle riforme che hanno interessato la scuola nel nostro paese, soprattutto in questi ultimi 15 anni, si muove nella direzione dell’integrazione. Il contributo esplora 14 diverse facce dell’integrazione: - 8 integrazioni tra la scuola e altri soggetti all’“esterno” della scuola: l’integrazione interistituzionale tra scuole, Stato, Regioni ed Enti locali; l’integrazione tra sottosistema dell’istruzione e sottosistema dell’istruzione e formazione professionale nel secondo ciclo; l’integrazione tra scuola statale e scuola paritaria; l’integrazione a rete tra istituzioni scolastiche; l’integrazione tra i diversi gradi scolastici; l’integrazione tra scuola e territorio; l’integrazione tra scuola e famiglia; l’integrazione tra scuola e mondo del lavoro; - 6 integrazioni all’“interno” della scuola, tra dimensioni o componenti della scuola stessa: l’integrazione curricolare; l’integrazione tra le varie dimensioni del soggetto e tra i soggetti; l’integrazione dei soggetti in situazione di handicap; l’integrazione degli alunni stranieri; l’integrazione tra i docenti; l’integrazione tra le varie componenti all’interno della scuola, “comunità che apprende”.
2005
Scuola; riforme; integrazione
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