Il saggio affronta tre problemi centrali della materia: a) l’individuazione dei “modelli” ispiratori delle nuove fattispecie delittuose introdotte nell’ordinamento giuridico, non solo italiano, per colpire i c.d. crimini informatici, evidenziandone l’evoluzione, specie nel passaggio dal concetto iniziale di “computer-crime” a quello più recente di “cyber-crime”; b) la collocazione sistematica nel codice e nella legislazione penale vigenti, che ne riflette anche la tecnica di formulazione normativa; c) la ripartizione sistematica in relazione ai beni giuridici tutelati, distinguendo quelli “tradizionali” protetti contro nuove forme di aggressione (ad es. il patrimonio), da quelli analoghi ad essi, ma concernenti nuovi “oggetti passivi” delle condotte criminose (come ad es. i programmi informatici o la “fede pubblica” informatica), fino a quelli del tutto nuovi, nati dallo sviluppo tecnologico (come la sicurezza e la riservatezza informatiche). La trattazione abbraccia così sistematicamente le più importanti problematiche poste dall’evoluzione dei rapporti fra diritto penale e criminalità informatica, offrendo una lettura razionalizzatrice della materia, finora sviluppatasi con una serie di interventi legislativi e giurisprudenziali, in parte attuativi di fonti sovranazionali, succedutisi nel tempo senza un ordine complessivo ed assai eterogenei anche come contenuti precettivi e sanzionatori.

Sistematica dei reati informatici, tecniche di formulazione legislativa e beni giuridici tutelati

PICOTTI, Lorenzo
2004-01-01

Abstract

Il saggio affronta tre problemi centrali della materia: a) l’individuazione dei “modelli” ispiratori delle nuove fattispecie delittuose introdotte nell’ordinamento giuridico, non solo italiano, per colpire i c.d. crimini informatici, evidenziandone l’evoluzione, specie nel passaggio dal concetto iniziale di “computer-crime” a quello più recente di “cyber-crime”; b) la collocazione sistematica nel codice e nella legislazione penale vigenti, che ne riflette anche la tecnica di formulazione normativa; c) la ripartizione sistematica in relazione ai beni giuridici tutelati, distinguendo quelli “tradizionali” protetti contro nuove forme di aggressione (ad es. il patrimonio), da quelli analoghi ad essi, ma concernenti nuovi “oggetti passivi” delle condotte criminose (come ad es. i programmi informatici o la “fede pubblica” informatica), fino a quelli del tutto nuovi, nati dallo sviluppo tecnologico (come la sicurezza e la riservatezza informatiche). La trattazione abbraccia così sistematicamente le più importanti problematiche poste dall’evoluzione dei rapporti fra diritto penale e criminalità informatica, offrendo una lettura razionalizzatrice della materia, finora sviluppatasi con una serie di interventi legislativi e giurisprudenziali, in parte attuativi di fonti sovranazionali, succedutisi nel tempo senza un ordine complessivo ed assai eterogenei anche come contenuti precettivi e sanzionatori.
2004
9788813249564
Cybercrime; Computer crime; Diritto penale dell’informatica
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