Il volume illumina la vicenda umana e scientifica di André Tiraqueau, un magistrato attivo per buona parte della sua vita in provincia, anche se destinato a sedere infine nel Parlement di Parigi, nei cui scritti si rispecchiano la cultura, le convinzioni, i valori, in una parola la Weltanschauung della nutrita schiera di giuristi e funzionari regi che sta assumendo con mano sicura la guida della nazione in un'epoca densa di grandi cambiamenti politici, sociali, culturali e religiosi. André Tiraqueau si pone quale significativa figura di giureconsulto che incarna egregiamente alcune delle caratteristiche salienti della cultura giuridica francese nella prima metà del secolo XVI. tra le molte sue opere, alcuni scritti che a nostro avviso si segnalano per originalità e dottrina, nel pur ricchissimo panorama della produzione giuridica d'Oltralpe in età rinascimentale. I trattati "De nobilitate" e "De poenis temperandis", insieme al monumentale lavoro "De legibus connubialibus et iure maritali", sono in modi diversi dedicati ad una reale sperimentazione, relativa tanto ai generi letterari impiegati, quanto soprattutto ai contenuti in essi riversati. In particolare, nel caso del "De legibus connubialibus et iure maritali", ci troviamo di fronte ad un'opera nella quale Tiraqueau pone la propria straripante cultura umanistica al servizio della soluzione della "quaestio de matrimonio", nella sua duplice articolazione, circa il problema della scelta della moglie ed in merito al comportamento da tenere verso la consorte dopo le nozze. In tale opera, mediante la produzione di una massa enorme di allegazioni dotte tratte da tutti i campi dello scibile, l'autore si propone di dimostrare senza alcun dubbio come la donna sia per natura inferiore al maschio, per carenze oggettive psico-fisiche che devono essere riconosciute e neutralizzate, secondo gli insegnamenti aristotelici.
Incunaboli della modernità. Scienza giuridica e cultura umanistica in André Tiraqueau (1488-1558)
ROSSI, Giovanni
2007-01-01
Abstract
Il volume illumina la vicenda umana e scientifica di André Tiraqueau, un magistrato attivo per buona parte della sua vita in provincia, anche se destinato a sedere infine nel Parlement di Parigi, nei cui scritti si rispecchiano la cultura, le convinzioni, i valori, in una parola la Weltanschauung della nutrita schiera di giuristi e funzionari regi che sta assumendo con mano sicura la guida della nazione in un'epoca densa di grandi cambiamenti politici, sociali, culturali e religiosi. André Tiraqueau si pone quale significativa figura di giureconsulto che incarna egregiamente alcune delle caratteristiche salienti della cultura giuridica francese nella prima metà del secolo XVI. tra le molte sue opere, alcuni scritti che a nostro avviso si segnalano per originalità e dottrina, nel pur ricchissimo panorama della produzione giuridica d'Oltralpe in età rinascimentale. I trattati "De nobilitate" e "De poenis temperandis", insieme al monumentale lavoro "De legibus connubialibus et iure maritali", sono in modi diversi dedicati ad una reale sperimentazione, relativa tanto ai generi letterari impiegati, quanto soprattutto ai contenuti in essi riversati. In particolare, nel caso del "De legibus connubialibus et iure maritali", ci troviamo di fronte ad un'opera nella quale Tiraqueau pone la propria straripante cultura umanistica al servizio della soluzione della "quaestio de matrimonio", nella sua duplice articolazione, circa il problema della scelta della moglie ed in merito al comportamento da tenere verso la consorte dopo le nozze. In tale opera, mediante la produzione di una massa enorme di allegazioni dotte tratte da tutti i campi dello scibile, l'autore si propone di dimostrare senza alcun dubbio come la donna sia per natura inferiore al maschio, per carenze oggettive psico-fisiche che devono essere riconosciute e neutralizzate, secondo gli insegnamenti aristotelici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.