25/06/2007 Estratto dal Newsletter dal sito RosenbergeSellier.it Vanessa Maher TENERE LE FILA Sarte, sartine e cambiamento sociale 1860-1960 disponbile in libreria da ottobre A ottobre vedrà la luce una ricca e complessa pubblicazione che integra fonti documentarie e storia orale, memorie di lavoratrici ed evoluzione del sistema in cui vivevano, lotte sociali e resistenze a preclusioni e diffidenze. Avvalendosi dei contributi teorici dell'antropologia contemporanea e della storia delle donne, mettendo in rilievo le analogie con l'industria dell'abbigliamento e il ruolo delle sarte sia in altre regioni d'Italia sia in altri pa esi, in particolare nella Francia dell'Ottocento - nel periodo preso in esame le sarte sono più numerose delle operaie di qualsiasi altra industria - l'autrice registra le voci delle torinesi che si raccontano: dall'apprendistato negli atelier di alta moda all'esercizio in proprio del mestiere "a casa", dalla vita familiare alle frequentazioni sociali, dai condizionamenti del regime fascista alle esperienze da sfollate e partigiane durante la guerra, dall'esclusione dai Circoli operai alla fondazione del Circolo delle Caterinette. La vicenda delle sartine non appartiene soltanto alla storia locale ma si può leggere in modo emblematico per interpretare molti altri territori, sia nel passato francese, sia nel futuro... Oggi gli stessi meccanismi in filiere di lavoro tessile sono di attualità del mezzogiorno d'Italia. L'industria dell'abbigliamento tra Ottocento e Novecento, dipendente dall'affinamento delle capacità professionali delle sartine e dallo sfruttamento dello svantaggio di genere, rappresenta un tipo di processo antesignano del modello contemporaneo di produzione, innestato sulla "flessibilità" e sull'ambiguità del lavoro femminile fra mestiere e lavoro domestico: un sistema che troviamo oggi applicato in molte filiere dell'economia. Nel racconto delle testimoni di allora traspaiono l'orgoglio per il mestiere e l'eleganza nel vestire della stessa sarta, la riconoscenza e una sorta di amicizia fra la cliente e la sarta, l'affanno del lavoro pagato poco e sempre in corsa contro il tempo; ora che quel mondo è scomparso e molte delle prime intervistate non ci sono più la raccolta di queste memorie è ancora più interessante, perché offre una base di ricerca sulle trasformazioni sociali e politiche del Novecento europeo. Donne imprigionate in uno stereotipo che le rappresenta come "frivole", "piccolo borghesi" e "romantiche", emergono invece come le protagoniste di mutamenti radicali nei rapporti di classe e di genere, improntati alla ricerca di libertà e indipendenza. Il volume è corredato da un abbondante supporto iconografico e dalla riproduzione di tabelle, contratti originali e documenti. L'indice 1. Introduzione 2. Seta e sarti. l'industria tessile e dell'abbigliamento in Francia e in Piemonte 3. Le condizioni del lavoro femminile in Piemonte. 1850-1930 4. La fabbrica sezionata, prototipo dell'industria moderna? 5. Famiglia, dote e apprendimento 6. Gerarchie, corpi e segni di distinzione. Parigi e Torino 7. Le emozioni del mestiere e le nuove identità femminili 8. Struttura e antistruttura. L'eterosocialità delle sarte 9. L'ambiguità del lavoro femminile: la sarta in casa 10. Guerra, genere e gerarchia 11. Il Circolo delle Caterinette Conclusioni Glossario
Tenere le fila. Sarte, sartine e cambiamento sociale. 1860-1960
MAHER, Vanessa Anne
2007-01-01
Abstract
25/06/2007 Estratto dal Newsletter dal sito RosenbergeSellier.it Vanessa Maher TENERE LE FILA Sarte, sartine e cambiamento sociale 1860-1960 disponbile in libreria da ottobre A ottobre vedrà la luce una ricca e complessa pubblicazione che integra fonti documentarie e storia orale, memorie di lavoratrici ed evoluzione del sistema in cui vivevano, lotte sociali e resistenze a preclusioni e diffidenze. Avvalendosi dei contributi teorici dell'antropologia contemporanea e della storia delle donne, mettendo in rilievo le analogie con l'industria dell'abbigliamento e il ruolo delle sarte sia in altre regioni d'Italia sia in altri pa esi, in particolare nella Francia dell'Ottocento - nel periodo preso in esame le sarte sono più numerose delle operaie di qualsiasi altra industria - l'autrice registra le voci delle torinesi che si raccontano: dall'apprendistato negli atelier di alta moda all'esercizio in proprio del mestiere "a casa", dalla vita familiare alle frequentazioni sociali, dai condizionamenti del regime fascista alle esperienze da sfollate e partigiane durante la guerra, dall'esclusione dai Circoli operai alla fondazione del Circolo delle Caterinette. La vicenda delle sartine non appartiene soltanto alla storia locale ma si può leggere in modo emblematico per interpretare molti altri territori, sia nel passato francese, sia nel futuro... Oggi gli stessi meccanismi in filiere di lavoro tessile sono di attualità del mezzogiorno d'Italia. L'industria dell'abbigliamento tra Ottocento e Novecento, dipendente dall'affinamento delle capacità professionali delle sartine e dallo sfruttamento dello svantaggio di genere, rappresenta un tipo di processo antesignano del modello contemporaneo di produzione, innestato sulla "flessibilità" e sull'ambiguità del lavoro femminile fra mestiere e lavoro domestico: un sistema che troviamo oggi applicato in molte filiere dell'economia. Nel racconto delle testimoni di allora traspaiono l'orgoglio per il mestiere e l'eleganza nel vestire della stessa sarta, la riconoscenza e una sorta di amicizia fra la cliente e la sarta, l'affanno del lavoro pagato poco e sempre in corsa contro il tempo; ora che quel mondo è scomparso e molte delle prime intervistate non ci sono più la raccolta di queste memorie è ancora più interessante, perché offre una base di ricerca sulle trasformazioni sociali e politiche del Novecento europeo. Donne imprigionate in uno stereotipo che le rappresenta come "frivole", "piccolo borghesi" e "romantiche", emergono invece come le protagoniste di mutamenti radicali nei rapporti di classe e di genere, improntati alla ricerca di libertà e indipendenza. Il volume è corredato da un abbondante supporto iconografico e dalla riproduzione di tabelle, contratti originali e documenti. L'indice 1. Introduzione 2. Seta e sarti. l'industria tessile e dell'abbigliamento in Francia e in Piemonte 3. Le condizioni del lavoro femminile in Piemonte. 1850-1930 4. La fabbrica sezionata, prototipo dell'industria moderna? 5. Famiglia, dote e apprendimento 6. Gerarchie, corpi e segni di distinzione. Parigi e Torino 7. Le emozioni del mestiere e le nuove identità femminili 8. Struttura e antistruttura. L'eterosocialità delle sarte 9. L'ambiguità del lavoro femminile: la sarta in casa 10. Guerra, genere e gerarchia 11. Il Circolo delle Caterinette Conclusioni GlossarioI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.