Il referendum costituzionale — secondo quanto risulta dai lavori preparatori dell'Assemblea Costituente, che vengono analizzati nella prima parte del lavoro — è un istituto di democrazia diretta posto a tutela delle minoranze, che potrebbero promuoverlo qualora la maggioranza governativa approvasse una modifica della Costituzione lesiva dei loro diritti, e quindi a difesa della Costituzione stessa. Durante la prima fase dell'esperienza repubblicana, le condizioni politiche e sociali non hanno consentito alla maggioranza di approvare una revisione costituzionale senza il consenso del maggior partito di opposizione, il P.C.I., componente fondamentale dell'«arco costituzionale». Di qui la "paralisi" dell'istituto, impraticabile anche formalmente fino all'entrata in vigore della legge attuativa dei referendum (L. n. 352/1970). Di qui, inoltre, il limitato interesse da parte della letteratura giuridica, che si è confrontata soprattutto sul problema della collocazione del referendum costituzionale nel procedimento legislativo, del quale si parla ampiamente nella seconda parte del libro, accogliendo la tesi dell'appartenenza del referendum alla fase integrativa dell'efficacia.I profondi mutamenti intervenuti nel sistema politico — che ha assunto un grado via via più elevato di omogeneità, soprattutto in seguito agli storici eventi del 1989 — e nel sistema elettorale hanno creato le condizioni per il ricorso al referendum costituzionale e per un cambiamento della sua funzione (o, per meglio dire, per un uso ambivalente dello strumento referendario). Il referendum, infatti, che può sempre essere promosso dalla minoranza con una finalità oppositiva, può essere richiesto — come dimostra la vicenda della revisione del titolo V della parte II della Costituzione — anche dalla maggioranza con una finalità confermativa. Le leggi costituzionali n. 1/1993 e n. 1/1997 — esaminate dettagliatamente nella terza parte del libro —, derogando all'art. 138 Cost., hanno introdotto un referendum confermativo, ma non sembrano costituire, da questo punto di vista, un fenomeno eccezionale, collocandosi all'interno di una fase di cambiamento del referendum costituzionale, il quale, lungi dal mostrarsi inadeguato alla trasformazione della democrazia in senso maggioritario, appare in grado di svolgere, oltre a quella di tutela delle minoranze, la funzione di conferma della deliberazione legislativa approvata dalla maggioranza governativa che avverta una carenza di rappresentatività dovuta alla circostanza di essere espressione di una minoranza del corpo elettorale. L'intervento popolare potrebbe costituire quindi — come si osserva nelle conclusioni — uno strumento per integrare la rappresentanza e per recuperare, nell'àmbito della democrazia maggioritaria, la rigidità costituzionale.

Il referendum nella revisione costituzionale

FERRI, Giampietro
Writing – Original Draft Preparation
2001-01-01

Abstract

Il referendum costituzionale — secondo quanto risulta dai lavori preparatori dell'Assemblea Costituente, che vengono analizzati nella prima parte del lavoro — è un istituto di democrazia diretta posto a tutela delle minoranze, che potrebbero promuoverlo qualora la maggioranza governativa approvasse una modifica della Costituzione lesiva dei loro diritti, e quindi a difesa della Costituzione stessa. Durante la prima fase dell'esperienza repubblicana, le condizioni politiche e sociali non hanno consentito alla maggioranza di approvare una revisione costituzionale senza il consenso del maggior partito di opposizione, il P.C.I., componente fondamentale dell'«arco costituzionale». Di qui la "paralisi" dell'istituto, impraticabile anche formalmente fino all'entrata in vigore della legge attuativa dei referendum (L. n. 352/1970). Di qui, inoltre, il limitato interesse da parte della letteratura giuridica, che si è confrontata soprattutto sul problema della collocazione del referendum costituzionale nel procedimento legislativo, del quale si parla ampiamente nella seconda parte del libro, accogliendo la tesi dell'appartenenza del referendum alla fase integrativa dell'efficacia.I profondi mutamenti intervenuti nel sistema politico — che ha assunto un grado via via più elevato di omogeneità, soprattutto in seguito agli storici eventi del 1989 — e nel sistema elettorale hanno creato le condizioni per il ricorso al referendum costituzionale e per un cambiamento della sua funzione (o, per meglio dire, per un uso ambivalente dello strumento referendario). Il referendum, infatti, che può sempre essere promosso dalla minoranza con una finalità oppositiva, può essere richiesto — come dimostra la vicenda della revisione del titolo V della parte II della Costituzione — anche dalla maggioranza con una finalità confermativa. Le leggi costituzionali n. 1/1993 e n. 1/1997 — esaminate dettagliatamente nella terza parte del libro —, derogando all'art. 138 Cost., hanno introdotto un referendum confermativo, ma non sembrano costituire, da questo punto di vista, un fenomeno eccezionale, collocandosi all'interno di una fase di cambiamento del referendum costituzionale, il quale, lungi dal mostrarsi inadeguato alla trasformazione della democrazia in senso maggioritario, appare in grado di svolgere, oltre a quella di tutela delle minoranze, la funzione di conferma della deliberazione legislativa approvata dalla maggioranza governativa che avverta una carenza di rappresentatività dovuta alla circostanza di essere espressione di una minoranza del corpo elettorale. L'intervento popolare potrebbe costituire quindi — come si osserva nelle conclusioni — uno strumento per integrare la rappresentanza e per recuperare, nell'àmbito della democrazia maggioritaria, la rigidità costituzionale.
2001
88-13-23450-3
revisione costituzionale, referendum, rigidità, deroga temporanea all'art. 138 della Costituzione, sistema politico
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/240699
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact