L’arco di tempo che va da Rivoli alle Pasque Veronesi, e quindi dal gennaio all’aprile 1797, é stato da me ripercorso seguendo le tracce lasciate da alcuni dei protagonisti di parte veneta. Per l’intervento di oggi privilegerò tuttavia la figura del marchese Francesco Agdollo, testimone diretto di quanto succede a Verona e dintorni fino al marzo 1797 e poi vivace polemista impegnato a denunciare inerzia e collusioni della classe dirigente veneziana con i Francesi. Agdollo era stato mandato a Verona nel 1794 per tenere sotto osservazione i rifugiati francesi, cui Venezia aveva concesso diritto di asilo. Partito da Verona Luigi XVIII, egli si era trattenuto in città per un altro anno, continuando ad inviare a Venezia informazioni che ora riguardavano il comportamento delle truppe napoleoniche. Francesco Agdollo é certamente uomo di parte, essendo viscerale il suo risentimento antifrancese ed evidenti le simpatie filoasburgiche, alimentate dalla correttezza che le armate di Vienna seppero complessivamente mantenere anche nei frangenti più delicati della loro infelice parabola militare. L’insuperabile avversione nei confronti dei francesi gli deriva dalla lucida consapevolezza che la patria è minacciata da una presenza straniera tanto più pericolosa in quanto si ammanta di proclami libertari.
Da Rivoli alle Pasque Veronesi
VECCHIATO, Francesco
1998-01-01
Abstract
L’arco di tempo che va da Rivoli alle Pasque Veronesi, e quindi dal gennaio all’aprile 1797, é stato da me ripercorso seguendo le tracce lasciate da alcuni dei protagonisti di parte veneta. Per l’intervento di oggi privilegerò tuttavia la figura del marchese Francesco Agdollo, testimone diretto di quanto succede a Verona e dintorni fino al marzo 1797 e poi vivace polemista impegnato a denunciare inerzia e collusioni della classe dirigente veneziana con i Francesi. Agdollo era stato mandato a Verona nel 1794 per tenere sotto osservazione i rifugiati francesi, cui Venezia aveva concesso diritto di asilo. Partito da Verona Luigi XVIII, egli si era trattenuto in città per un altro anno, continuando ad inviare a Venezia informazioni che ora riguardavano il comportamento delle truppe napoleoniche. Francesco Agdollo é certamente uomo di parte, essendo viscerale il suo risentimento antifrancese ed evidenti le simpatie filoasburgiche, alimentate dalla correttezza che le armate di Vienna seppero complessivamente mantenere anche nei frangenti più delicati della loro infelice parabola militare. L’insuperabile avversione nei confronti dei francesi gli deriva dalla lucida consapevolezza che la patria è minacciata da una presenza straniera tanto più pericolosa in quanto si ammanta di proclami libertari.File | Dimensione | Formato | |
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