INDICE 1 IL QUADRO GEO- E SOCIOLINGUISTICO 1.1 Lingua e territorio 1.1.1 Lo spazio geo-linguistico i territori ENL, ESL e EFL 1.1.2. Le fasi di espansione dell'inglese 1.1.2.1 L'espansione sulle Isole britanniche: il colonialismo inglese 1.1.2.2 L'espansione nel mondo: il colonialismo britannico 1.2 Lingua e contesto sociale 2. PROFILO STORICO-LINGUISTICO 2.1 Origini della lingua e tappe della sua evoluzione storica 2.1.1 L'inglese antico (V- XII secolo) 2.1.2 L'inglese medio (XII- XV secolo) 2.1.3 Il primo inglese moderno (XV- inizio XVIII secolo) 2.1.4 Il tardo inglese moderno (inizio XVIII- XX secolo) 2.2 La fissazione dello standard 3 LE VARIETA' 3.1 L'inglese standard britannico: l'RP 3.2 In Inghilterra: le varietà non-standard 3.2.1 Le varietà sociali 3.2.1.1 Il Cockney 3.2.1.2 Le varietà «etniche» 3.2.1.3 Le varietà determinate da sesso ed età 3.2.2 Le varietà dialettali 3.3 Oltre l'Inghilterra 3.3.1 Lo Scots e l'inglese in Scozia: un'indagine storico-linguistica (di Clausdirk Pollner) 3.3.1.1 Lo Scots dallo stanziamento delle tribù germaniche al XVI secolo 3.3.1.2 Lo Scots dal XVI secolo ad oggi 3.3.1.3 L'inglese standard scozzese 3.3.1.4 Una varietà sociale moderna 3.3.1.5 Nota conclusiva 3.3.2 L'inglese in Irlanda 3.3.2.1 Le caratteristiche linguistiche 3.3.3 L'inglese in Galles 3.3.3.1 Le caratteristiche linguistiche 3.3.4 L'inglese nel mondo (di Christian Mair) 3.3.4.1. Terminologia 3.3.4.2. L'inglese nelle Americhe 3.3.4.2.1. L'inglese standard negli Stati Uniti e in Canada 3.3.4.2.2. L'inglese standard nei Caraibi 3.3.4.2.3. L'inglese non-standard nelle Americhe 3.3.4.3. L'inglese nell'emisfero meridionale 3.3.4.3.1. L'inglese come lingua nativa in Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda 3.3.4.3.2. L'inglese come seconda lingua in Africa e Asia 3.3.4.4 Nota conclusiva 4 I DOCUMENTI LINGUISTICI 4.1 I primi documenti: le iscrizioni runiche 4.1.1 Il «Thames scramasax» (ca. IX secolo) 4.1.2 La «Ruthwell Cross» (Ruthwell Church, Dumfries, ca. prima metà VIII secolo) 4.2 Testi esemplari in diacronia 4.2.1 l'inglese antico 4.2.1.1 Dalla «prefazione» alla Cura Pastoralis di re Alfred (849-901) 4.2.1.2 Da: «Sermo Lupi ad Anglos» (ca.1014) di Wulfstan (morto nel 1023) 4.2.1.3 Da: The Battle of Maldon (tardo X- inizio XI secolo) 4.2.1.4 Da: The Seafarer (ca. 850-940) 4.2.2 l'inglese medio 4.2.2.1 I dialetti sud-occidentali. Da: John of Trevisa (ca. 1342-1402) «On the English Language» (1387) 4.2.2.2 Il kentiano. Da: Dan Michel of Northgate, Ayenbite of Inwyt (1340) 4.2.2.3 I dialetti delle Midlands occidentali 4.2.2.4 I dialetti delle Midlands orientali 4.2.2.5 I dialetti settentrionali. Da: Richard Rolle of Hampole (ca. 1300-49), The Bee and the Stork 4.2.3 il primo inglese moderno 4.2.3.1 Il XVI secolo. Da: John Lyly (ca. 1554-1606), Euphues. The Anatomy of Wit (1578) 4.2.3.2 Il XVII secolo. Da: Sir Thomas Browne (1605-82), dalla «Dedica» di Hydrotaphia or Urn Burial (1658) 4.2.3.3 Il XVIII secolo. Da: Samuel Johnson (1709-1784), «Prefazione» al Dictionary of the English Language (1755) 4.2.4 Il tardo inglese moderno 4.2.4.1 Da: George Orwell (1903-50), Nineteen Eighty-Four (1949) 4.3 Testi esemplari in diatopia e diastratia 4.3.1 Le varietà dialettali e sociali dell'Inghilterra 4.3.1.1 I dialetti settentrionali. Da: Emily Brontë (1818-1848), Wuthering Heights (1847) 4.3.1.2 I dialetti meridionali. Da: Thomas Hardy (1840-1928), The Return of the Native, book I, cap. 3 (1878) 4.3.1.3 Il Cockney. Da: Charles Dickens (1812-70), The Pickwick Papers (1837) 4.3.1.4 Una varietà sociale: le classi basse. Da: Edward Bond (1934-), Bingo (1974) 4.3.1.5 Lo slang dei giovani. Da: Anthony Burgess (1917-1993), A Clockwork Orange (1962) 4.3.1.6 Il «Black English». Una poesia di John Agard (1949 -) 4.3.2 Lo Scots e l'inglese in Scozia (a cura di C. Pollner) 4.3.2.1 Da: John Barbour (ca.1320- 1395), The Brus (ca.1375) 4.3.2.10 Una recensione dalla rivista Lallans 4.3.2.2 Da: Robert Henryson (ca.1420- ca.1490), The Two Mice 4.3.2.3 Da: William Dunbar (ca.1460- ca.1520), The Thrissil and the Rois (1503) 4.3.2.4 Da: Sir James Melville of Halhill (1535-1617), Memoirs of his Own Life (ca.1610) 4.3.2.5 Da: Robert Fergusson (1750-1774), Hallow Fair (prima ed. 1772) 4.3.2.6 Da: Robert Burns (1759-1796), «To a Louse» 4.3.2.7 Da: The Heart of Midlothian (1818) di Sir Walter Scott (1771-1832) 4.3.2.8 Due poesie di Hugh MacDiarmid (1892-1978) 4.3.2.9 Da: William McIlvanney (1936-), The Big Man (1985) 4.3.3 L'inglese in Irlanda 4.3.3.1 Da: Thomas Dekker (ca. 1570- 1632), The Honest Whore (1604) 4.3.3.2 Da: Jonathan Swift (1667-1745) «A Dialogue in Hybernian Stile» (74-5) 4.3.3.3 Da: Brian O'Nolan (1911-66), Faustus Kelly (prima rappresentazione 1943) 4.3.4 L'inglese in Galles 4.3.4.1 Da: William Shakespeare (1564-1616), Henry V (1599) 4.3.4.2 Da: Evelyn Waugh (1903-66), Decline and Fall (1928) 4.3.5 L'inglese nel mondo (a cura di C. Mair) 4.3.5.1 Dall'editoriale di un giornale locale britannico (Craven Herald and Pioneer, 27 dicembre 1991) 4.3.5.2 Un articolo della prima pagina (a), un annuncio pubblicitario (b) e una lettera al direttore (c) tratti dal Sunday News, Dar es Salaam, Tanzania (18 febbraio 1990) 4.3.5.3 Dal Daily Gleaner, Kingston, Giamaica (28 agosto 1989) 4.3.5.4 Filastrocca didattica in Krio (Sierra Leone) 4.3.5.5 Da un articolo pubblicato su The Times of India (23 marzo 1987) 4.3.5.6 Da: Samuel Selvon, The Lonely Londoners (1956) 4.3.5.7 Da: Mi Querido Rafa (1981), Rolando Hinojosa 4.3.5.8 Avviso ai clienti del New Castle Hotel, Moshi, Tanzania 5 PER SAPERNE DI PIU' 5.1 La storia della lingua inglese: opere generali 5.2 Bibliografia ragionata relativa ai capitoli trattati 6 INDICI 7 APPENDICI 7.1 Apparato iconografico 7.2 Testi orali (a cura di C. Mair) 7.2.1 Le varietà delle Isole britanniche 7.2.2 Le varietà dell'inglese nel mondo
L'inglese
SASSI, Carla
1995-01-01
Abstract
INDICE 1 IL QUADRO GEO- E SOCIOLINGUISTICO 1.1 Lingua e territorio 1.1.1 Lo spazio geo-linguistico i territori ENL, ESL e EFL 1.1.2. Le fasi di espansione dell'inglese 1.1.2.1 L'espansione sulle Isole britanniche: il colonialismo inglese 1.1.2.2 L'espansione nel mondo: il colonialismo britannico 1.2 Lingua e contesto sociale 2. PROFILO STORICO-LINGUISTICO 2.1 Origini della lingua e tappe della sua evoluzione storica 2.1.1 L'inglese antico (V- XII secolo) 2.1.2 L'inglese medio (XII- XV secolo) 2.1.3 Il primo inglese moderno (XV- inizio XVIII secolo) 2.1.4 Il tardo inglese moderno (inizio XVIII- XX secolo) 2.2 La fissazione dello standard 3 LE VARIETA' 3.1 L'inglese standard britannico: l'RP 3.2 In Inghilterra: le varietà non-standard 3.2.1 Le varietà sociali 3.2.1.1 Il Cockney 3.2.1.2 Le varietà «etniche» 3.2.1.3 Le varietà determinate da sesso ed età 3.2.2 Le varietà dialettali 3.3 Oltre l'Inghilterra 3.3.1 Lo Scots e l'inglese in Scozia: un'indagine storico-linguistica (di Clausdirk Pollner) 3.3.1.1 Lo Scots dallo stanziamento delle tribù germaniche al XVI secolo 3.3.1.2 Lo Scots dal XVI secolo ad oggi 3.3.1.3 L'inglese standard scozzese 3.3.1.4 Una varietà sociale moderna 3.3.1.5 Nota conclusiva 3.3.2 L'inglese in Irlanda 3.3.2.1 Le caratteristiche linguistiche 3.3.3 L'inglese in Galles 3.3.3.1 Le caratteristiche linguistiche 3.3.4 L'inglese nel mondo (di Christian Mair) 3.3.4.1. Terminologia 3.3.4.2. L'inglese nelle Americhe 3.3.4.2.1. L'inglese standard negli Stati Uniti e in Canada 3.3.4.2.2. L'inglese standard nei Caraibi 3.3.4.2.3. L'inglese non-standard nelle Americhe 3.3.4.3. L'inglese nell'emisfero meridionale 3.3.4.3.1. L'inglese come lingua nativa in Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda 3.3.4.3.2. L'inglese come seconda lingua in Africa e Asia 3.3.4.4 Nota conclusiva 4 I DOCUMENTI LINGUISTICI 4.1 I primi documenti: le iscrizioni runiche 4.1.1 Il «Thames scramasax» (ca. IX secolo) 4.1.2 La «Ruthwell Cross» (Ruthwell Church, Dumfries, ca. prima metà VIII secolo) 4.2 Testi esemplari in diacronia 4.2.1 l'inglese antico 4.2.1.1 Dalla «prefazione» alla Cura Pastoralis di re Alfred (849-901) 4.2.1.2 Da: «Sermo Lupi ad Anglos» (ca.1014) di Wulfstan (morto nel 1023) 4.2.1.3 Da: The Battle of Maldon (tardo X- inizio XI secolo) 4.2.1.4 Da: The Seafarer (ca. 850-940) 4.2.2 l'inglese medio 4.2.2.1 I dialetti sud-occidentali. Da: John of Trevisa (ca. 1342-1402) «On the English Language» (1387) 4.2.2.2 Il kentiano. Da: Dan Michel of Northgate, Ayenbite of Inwyt (1340) 4.2.2.3 I dialetti delle Midlands occidentali 4.2.2.4 I dialetti delle Midlands orientali 4.2.2.5 I dialetti settentrionali. Da: Richard Rolle of Hampole (ca. 1300-49), The Bee and the Stork 4.2.3 il primo inglese moderno 4.2.3.1 Il XVI secolo. Da: John Lyly (ca. 1554-1606), Euphues. The Anatomy of Wit (1578) 4.2.3.2 Il XVII secolo. Da: Sir Thomas Browne (1605-82), dalla «Dedica» di Hydrotaphia or Urn Burial (1658) 4.2.3.3 Il XVIII secolo. Da: Samuel Johnson (1709-1784), «Prefazione» al Dictionary of the English Language (1755) 4.2.4 Il tardo inglese moderno 4.2.4.1 Da: George Orwell (1903-50), Nineteen Eighty-Four (1949) 4.3 Testi esemplari in diatopia e diastratia 4.3.1 Le varietà dialettali e sociali dell'Inghilterra 4.3.1.1 I dialetti settentrionali. Da: Emily Brontë (1818-1848), Wuthering Heights (1847) 4.3.1.2 I dialetti meridionali. Da: Thomas Hardy (1840-1928), The Return of the Native, book I, cap. 3 (1878) 4.3.1.3 Il Cockney. Da: Charles Dickens (1812-70), The Pickwick Papers (1837) 4.3.1.4 Una varietà sociale: le classi basse. Da: Edward Bond (1934-), Bingo (1974) 4.3.1.5 Lo slang dei giovani. Da: Anthony Burgess (1917-1993), A Clockwork Orange (1962) 4.3.1.6 Il «Black English». Una poesia di John Agard (1949 -) 4.3.2 Lo Scots e l'inglese in Scozia (a cura di C. Pollner) 4.3.2.1 Da: John Barbour (ca.1320- 1395), The Brus (ca.1375) 4.3.2.10 Una recensione dalla rivista Lallans 4.3.2.2 Da: Robert Henryson (ca.1420- ca.1490), The Two Mice 4.3.2.3 Da: William Dunbar (ca.1460- ca.1520), The Thrissil and the Rois (1503) 4.3.2.4 Da: Sir James Melville of Halhill (1535-1617), Memoirs of his Own Life (ca.1610) 4.3.2.5 Da: Robert Fergusson (1750-1774), Hallow Fair (prima ed. 1772) 4.3.2.6 Da: Robert Burns (1759-1796), «To a Louse» 4.3.2.7 Da: The Heart of Midlothian (1818) di Sir Walter Scott (1771-1832) 4.3.2.8 Due poesie di Hugh MacDiarmid (1892-1978) 4.3.2.9 Da: William McIlvanney (1936-), The Big Man (1985) 4.3.3 L'inglese in Irlanda 4.3.3.1 Da: Thomas Dekker (ca. 1570- 1632), The Honest Whore (1604) 4.3.3.2 Da: Jonathan Swift (1667-1745) «A Dialogue in Hybernian Stile» (74-5) 4.3.3.3 Da: Brian O'Nolan (1911-66), Faustus Kelly (prima rappresentazione 1943) 4.3.4 L'inglese in Galles 4.3.4.1 Da: William Shakespeare (1564-1616), Henry V (1599) 4.3.4.2 Da: Evelyn Waugh (1903-66), Decline and Fall (1928) 4.3.5 L'inglese nel mondo (a cura di C. Mair) 4.3.5.1 Dall'editoriale di un giornale locale britannico (Craven Herald and Pioneer, 27 dicembre 1991) 4.3.5.2 Un articolo della prima pagina (a), un annuncio pubblicitario (b) e una lettera al direttore (c) tratti dal Sunday News, Dar es Salaam, Tanzania (18 febbraio 1990) 4.3.5.3 Dal Daily Gleaner, Kingston, Giamaica (28 agosto 1989) 4.3.5.4 Filastrocca didattica in Krio (Sierra Leone) 4.3.5.5 Da un articolo pubblicato su The Times of India (23 marzo 1987) 4.3.5.6 Da: Samuel Selvon, The Lonely Londoners (1956) 4.3.5.7 Da: Mi Querido Rafa (1981), Rolando Hinojosa 4.3.5.8 Avviso ai clienti del New Castle Hotel, Moshi, Tanzania 5 PER SAPERNE DI PIU' 5.1 La storia della lingua inglese: opere generali 5.2 Bibliografia ragionata relativa ai capitoli trattati 6 INDICI 7 APPENDICI 7.1 Apparato iconografico 7.2 Testi orali (a cura di C. Mair) 7.2.1 Le varietà delle Isole britanniche 7.2.2 Le varietà dell'inglese nel mondoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.