Dopo un secolo di vita sul tablado, l’entremés giunge verso la metà del ‘600 alla sua piena maturità artistica con le prove di Cervantes, Quevedo, Calderón, Quiñones de Benavente. Comicità e folclore, commedia dell’arte e festeggiamenti parateatrali, musica e danza si incontrano per dar vita ad un intrattenimento composito e godibilissimo. Francisco Navarrete y Ribera nel 1640 dà alle stampe Flor de Sainetes, una summa di juguetes de ingenio destinata ad un ideale pubblico di lettori nella consueta cornice della ricreazione edificante. Se guardiamo agli entremeses e ai bailes, fa capolino in questo volumetto la nascita di una concezione alternativa del testo letterario per il teatro, che abbisogna dei tempi lunghi e silenziosi dell’aposento per assaporare le carambole dell’arguzia, quelle stesse che campeggiano nelle novelle scritte in equivoci burleschi o senza una delle vocali, di raffinato gusto accademico. L’edizione di una raccolta di testi marginali come quelli di Navarrete, oltre ad offrire un saggio eloquente della scrittura burlesca del tempo, ci parla ancora oggi di quella preziosa interrelazione tra spettacolo del corpo e spettacolo verbale, che doveva dare così fecondi frutti nell’epoca aurea spagnola.
Flor de sainetes
GALLO, Antonella
2001-01-01
Abstract
Dopo un secolo di vita sul tablado, l’entremés giunge verso la metà del ‘600 alla sua piena maturità artistica con le prove di Cervantes, Quevedo, Calderón, Quiñones de Benavente. Comicità e folclore, commedia dell’arte e festeggiamenti parateatrali, musica e danza si incontrano per dar vita ad un intrattenimento composito e godibilissimo. Francisco Navarrete y Ribera nel 1640 dà alle stampe Flor de Sainetes, una summa di juguetes de ingenio destinata ad un ideale pubblico di lettori nella consueta cornice della ricreazione edificante. Se guardiamo agli entremeses e ai bailes, fa capolino in questo volumetto la nascita di una concezione alternativa del testo letterario per il teatro, che abbisogna dei tempi lunghi e silenziosi dell’aposento per assaporare le carambole dell’arguzia, quelle stesse che campeggiano nelle novelle scritte in equivoci burleschi o senza una delle vocali, di raffinato gusto accademico. L’edizione di una raccolta di testi marginali come quelli di Navarrete, oltre ad offrire un saggio eloquente della scrittura burlesca del tempo, ci parla ancora oggi di quella preziosa interrelazione tra spettacolo del corpo e spettacolo verbale, che doveva dare così fecondi frutti nell’epoca aurea spagnola.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.