Il presente saggio si propone di analizzare “The Swimmers” (1929) di Francis Scott Fitzgerald, racconto nel quale la poliedricità simbolica del nuoto si intreccia con la struttura del racconto breve, trasformando le superfici acquatiche in spazi significanti, capaci di restituire una visione del mondo attraverso una prospettiva rifratta. Nuoto e scrittura –due pratiche che esigono rigore formale ed equilibrio ritmico – si configurano come esperienze affini, ove l’immersione nella profondità della narrazione e il fluire delle parole richiedono la medesima perizia e la medesima misura delle bracciate che fendono l’acqua con precisione e cadenza.
Oltre la superficie. Nuoto, identità e disillusione in “The Swimmers”
Battisti
2025-01-01
Abstract
Il presente saggio si propone di analizzare “The Swimmers” (1929) di Francis Scott Fitzgerald, racconto nel quale la poliedricità simbolica del nuoto si intreccia con la struttura del racconto breve, trasformando le superfici acquatiche in spazi significanti, capaci di restituire una visione del mondo attraverso una prospettiva rifratta. Nuoto e scrittura –due pratiche che esigono rigore formale ed equilibrio ritmico – si configurano come esperienze affini, ove l’immersione nella profondità della narrazione e il fluire delle parole richiedono la medesima perizia e la medesima misura delle bracciate che fendono l’acqua con precisione e cadenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



