I cambiamenti dell’organizzazione del lavoro, accelerati nel periodo pandemico, in concomitanza con la transizione digitale e l’evoluzione di alcune professioni e aree del mercato, dal terziario alla manifattura, stanno dando forma a schemi spazio-temporali del lavoro plurimi, ibridi e sperimentali, in alcuni casi senza precedenti. Le modalità di lavoro che introducono nuovi schemi spazio-temporali vengono adottate in modo differenziato a seconda degli ambiti lavorativi e dei tipi di impresa. La rottura di un tempo-spazio unico per il lavoro (la fabbrica prima, l’ufficio poi) implica il ridisegno dell’intero processo del lavoro da diversi punti di vista: organizzativo e delle relazioni industriali e anche personale. Le imprese sono chiamate a costruire nuovi schemi temporali rispondenti a specifiche esigenze settoriali e socio-territoriali, nonché ad innovare i sistemi di sorveglianza e i modelli di leadership; i lavoratori e le lavoratrici si trovano a riarticolare il contenuto stesso dell’autonomia, del controllo e le routine e le pratiche di conciliazione vita-lavoro. La riformulazione dei tempi di lavoro dal mondo impiegatizio a quello industriale, si sviluppa sia all’interno delle singole aziende che nel mondo del lavoro più in generale, seppur una fetta importante della popolazione lavorativa ne sia ancora esclusa, rischiando di accentuare così una certa polarizzazione fra lavori di maggiore e minore “qualità”. La riflessione proposte in questa curatela, di matrice interdisciplinare, intende delineare le sfide che i nuovi modelli di organizzazione, in particolare con riferimento al tempo di lavoro, pongono ai sistemi giuridici, sociali ed economici.

Prospettive e sfide sul valore del tempo dentro e fuori gli ambienti di lavoro

Carreri, Anna;Mattei, Alberto
2024-01-01

Abstract

I cambiamenti dell’organizzazione del lavoro, accelerati nel periodo pandemico, in concomitanza con la transizione digitale e l’evoluzione di alcune professioni e aree del mercato, dal terziario alla manifattura, stanno dando forma a schemi spazio-temporali del lavoro plurimi, ibridi e sperimentali, in alcuni casi senza precedenti. Le modalità di lavoro che introducono nuovi schemi spazio-temporali vengono adottate in modo differenziato a seconda degli ambiti lavorativi e dei tipi di impresa. La rottura di un tempo-spazio unico per il lavoro (la fabbrica prima, l’ufficio poi) implica il ridisegno dell’intero processo del lavoro da diversi punti di vista: organizzativo e delle relazioni industriali e anche personale. Le imprese sono chiamate a costruire nuovi schemi temporali rispondenti a specifiche esigenze settoriali e socio-territoriali, nonché ad innovare i sistemi di sorveglianza e i modelli di leadership; i lavoratori e le lavoratrici si trovano a riarticolare il contenuto stesso dell’autonomia, del controllo e le routine e le pratiche di conciliazione vita-lavoro. La riformulazione dei tempi di lavoro dal mondo impiegatizio a quello industriale, si sviluppa sia all’interno delle singole aziende che nel mondo del lavoro più in generale, seppur una fetta importante della popolazione lavorativa ne sia ancora esclusa, rischiando di accentuare così una certa polarizzazione fra lavori di maggiore e minore “qualità”. La riflessione proposte in questa curatela, di matrice interdisciplinare, intende delineare le sfide che i nuovi modelli di organizzazione, in particolare con riferimento al tempo di lavoro, pongono ai sistemi giuridici, sociali ed economici.
2024
orario, lavoro, amiiente
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