L’articolo si propone di analizzare l’atto di istituzione attraverso la costellazione concettuale che pertiene alla nozione di performatività, in particolare per come quest’ultima è stata a messa a tema da Pierre Bourdieu e Judith Butler. Facendo leva sul pensiero bourdesiano della politica come battaglia semantica per la definizione del reale (pensiero che – attraverso Butler – verrà messo in tensione più che in risonanza con la teoria dell’habitus) e sulle analisi butleriane relative alla temporalità rituale del performativo (le cui potenzialità di trasformazione sarà necessario però ripensare – via Bourdieu – oltre una mera pratica di risignificazione), il saggio si propone di mettere in luce tre elementi del processo di istituzione: (1) la vis formae dell’atto istituente in quanto atto di nominazione capace di formare gruppi (sociali e “semiotici”); (2) lo scarto – o ritardo temporale – tra enunciazione ed esecuzione che costituisce la temporalità propria del rituale di istituzione, sottraendolo a una metafisica dell’istantaneità; (3) la natura polemogena e agonistica del tessuto istituzionale che apre lo spazio a trasformazioni e sovversioni pensate in termini di “lotte per la categorizzazione” e “scandali epistemici”.

Rituali, nomi, sovversioni. Performatività e istituzione in Pierre Bourdieu e Judith Butler

Natascia Tosel
2024-01-01

Abstract

L’articolo si propone di analizzare l’atto di istituzione attraverso la costellazione concettuale che pertiene alla nozione di performatività, in particolare per come quest’ultima è stata a messa a tema da Pierre Bourdieu e Judith Butler. Facendo leva sul pensiero bourdesiano della politica come battaglia semantica per la definizione del reale (pensiero che – attraverso Butler – verrà messo in tensione più che in risonanza con la teoria dell’habitus) e sulle analisi butleriane relative alla temporalità rituale del performativo (le cui potenzialità di trasformazione sarà necessario però ripensare – via Bourdieu – oltre una mera pratica di risignificazione), il saggio si propone di mettere in luce tre elementi del processo di istituzione: (1) la vis formae dell’atto istituente in quanto atto di nominazione capace di formare gruppi (sociali e “semiotici”); (2) lo scarto – o ritardo temporale – tra enunciazione ed esecuzione che costituisce la temporalità propria del rituale di istituzione, sottraendolo a una metafisica dell’istantaneità; (3) la natura polemogena e agonistica del tessuto istituzionale che apre lo spazio a trasformazioni e sovversioni pensate in termini di “lotte per la categorizzazione” e “scandali epistemici”.
2024
9788855199865
atto di parola, nomos, ripetizione, ontologia sociale, worldmaking
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