Il contributo prende in esame in particolare due saggi di Hermann Bahr dedicati al teatro, Schauspielkunst (1923) e Das Burgtheater (1920), in cui l’autore ipotizza una fase “post-tragica” (facendo anche riferimento al cosiddetto Wiener Katharsis-Diskurs) nella quale all’arte teatrale spetterebbe la funzione di una stimolazione sensoriale e non una catarsi mirante alla liberazione della parte più istintiva su presupposti etico-morali. Intento dell’analisi è quello di mostrare come all’argomentazione più concettuale concentrata sul ruolo dell’attore e sull’arte della recitazione, Bahr affianchi un discorso più controverso, e spesso forzato, sul barocco e il teatro barocco, letto in chiave identitaria e conservatrice.
Hermann Bahr e il teatro barocco. Intuizioni e forzature tra innovazione e conservatorismo
Di Maio, Davide
2024-01-01
Abstract
Il contributo prende in esame in particolare due saggi di Hermann Bahr dedicati al teatro, Schauspielkunst (1923) e Das Burgtheater (1920), in cui l’autore ipotizza una fase “post-tragica” (facendo anche riferimento al cosiddetto Wiener Katharsis-Diskurs) nella quale all’arte teatrale spetterebbe la funzione di una stimolazione sensoriale e non una catarsi mirante alla liberazione della parte più istintiva su presupposti etico-morali. Intento dell’analisi è quello di mostrare come all’argomentazione più concettuale concentrata sul ruolo dell’attore e sull’arte della recitazione, Bahr affianchi un discorso più controverso, e spesso forzato, sul barocco e il teatro barocco, letto in chiave identitaria e conservatrice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.