Parallelamente alla globalizzazione, è aumentato il senso di vulnerabilità tra le persone e le popolazioni. Ci sentiamo vulnerabili alle malattie mentre nuove infezioni si diffondono rapidamente in tutto il mondo e i disastri e il cambiamento climatico rendono la nostra salute sempre più precaria. Inoltre, le sperimentazioni cliniche di nuovi farmaci spesso sfruttano le popolazioni vulnerabili dei paesi in via di sviluppo che altrimenti non avrebbero accesso all’assistenza medica e le nuove tecnologie genetiche rendono le persone con disabilità vulnerabili alla discriminazione. Il concetto di “vulnerabilità” ha, pertanto, contribuito con nuove idee ai dibattiti sulle dimensioni etiche della medicina e dell’assistenza sanitaria. Questo libro spiega ed elabora il nuovo concetto di vulnerabilità nella bioetica odierna. In primo luogo, Henk ten Have sostiene che la vulnerabilità non può essere intesa all’interno della cornice dell’autonomia individuale che domina la bioetica tradizionale di oggi: spesso non è la singola persona ad essere vulnerabile, piuttosto la sua vulnerabilità si sviluppa attraverso le condizioni sociali ed economiche in cui vive. Sostenendo che il linguaggio della vulnerabilità offre prospettive al di là del tradizionale modello di autonomia, questa riflessione fornisce un nuovo approccio che consentirà alla bioetica di evolversi in un’impresa globale.
Prefazione
Chiurco
2024-01-01
Abstract
Parallelamente alla globalizzazione, è aumentato il senso di vulnerabilità tra le persone e le popolazioni. Ci sentiamo vulnerabili alle malattie mentre nuove infezioni si diffondono rapidamente in tutto il mondo e i disastri e il cambiamento climatico rendono la nostra salute sempre più precaria. Inoltre, le sperimentazioni cliniche di nuovi farmaci spesso sfruttano le popolazioni vulnerabili dei paesi in via di sviluppo che altrimenti non avrebbero accesso all’assistenza medica e le nuove tecnologie genetiche rendono le persone con disabilità vulnerabili alla discriminazione. Il concetto di “vulnerabilità” ha, pertanto, contribuito con nuove idee ai dibattiti sulle dimensioni etiche della medicina e dell’assistenza sanitaria. Questo libro spiega ed elabora il nuovo concetto di vulnerabilità nella bioetica odierna. In primo luogo, Henk ten Have sostiene che la vulnerabilità non può essere intesa all’interno della cornice dell’autonomia individuale che domina la bioetica tradizionale di oggi: spesso non è la singola persona ad essere vulnerabile, piuttosto la sua vulnerabilità si sviluppa attraverso le condizioni sociali ed economiche in cui vive. Sostenendo che il linguaggio della vulnerabilità offre prospettive al di là del tradizionale modello di autonomia, questa riflessione fornisce un nuovo approccio che consentirà alla bioetica di evolversi in un’impresa globale.File | Dimensione | Formato | |
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