In questo contributo vengono discussi due aspetti metacinematografici presenti nel film “The Fabelmans” (USA 2022) per la regia di Steven Spielberg: 1) da un lato il ruolo del rumore meccanico prodotto dalla macchina da presa analogica nell’esperienza soggettiva del cineasta; 2) dall’altro il significato della scelta dell’inquadratura come scelta per comparazione e dunque come “prohaíresis”. La prima questione viene messa a confronto con aspetti della gnoseologia cartesiana, la seconda con il significato, anche sotto il profilo etico, del rapporto tra i punti di vista secondo Leibniz e soprattutto con la drammaturgia di John Ford, evocata dallo stesso Spielberg nel suo film.
La soggettivizzazione e la sua rappresentazione: aspetti metacinematografici in un caso recente
Giorgio Erle
2024-01-01
Abstract
In questo contributo vengono discussi due aspetti metacinematografici presenti nel film “The Fabelmans” (USA 2022) per la regia di Steven Spielberg: 1) da un lato il ruolo del rumore meccanico prodotto dalla macchina da presa analogica nell’esperienza soggettiva del cineasta; 2) dall’altro il significato della scelta dell’inquadratura come scelta per comparazione e dunque come “prohaíresis”. La prima questione viene messa a confronto con aspetti della gnoseologia cartesiana, la seconda con il significato, anche sotto il profilo etico, del rapporto tra i punti di vista secondo Leibniz e soprattutto con la drammaturgia di John Ford, evocata dallo stesso Spielberg nel suo film.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.