A partire dai secoli XI, XII e XIII, l’Occidente cristiano vide sorgere un’enorme quantità di esperienze caritative e assistenziali, popolate di laici di entrambi i sessi, i quali, a un certo punto della loro esistenza, scelsero di convertirsi a Dio mediante forme antiche di oblatio, reinterpretate alla luce della peculiare ‘religiosità delle opere’ che caratterizzò la spiritualità del laicato di quei secoli. All’interno di tale ‘indistinta’ realtà ospedaliera medievale ve ne fu una in particolare che si caratterizzò per la peculiarità dei suoi malati, ovvero gli uomini e le donne che avevano contratto la malattia della lebbra. Benché questo morbo per secoli si sia mantenuto in Occidente allo stato endemico, fu a partire dal secolo XI, e in particolare durante tutto il XII, che il numero degli istituti destinati ad accogliere i lebbrosi crebbe enormemente, anche un censimento completo sulla base delle fonti documentarie è stato realizzato solo in singoli contesti urbani o regionali. Alla pari degli altri ospedali, siffatte istituzioni esercitarono una notevole attrazione sui laici che intendevano percorrere la strada del Vangelo; oltre all’esperienza notissima di Francesco d’Assisi – che avviò la sua conversione ‘facendo misericordia’ con i lebbrosi – la potente capacità di richiamo di questi luoghi risalta nelle esperienze dei numerosi fedeli che decisero di trascorrere tutta o parte della vita insieme ai malati di lebbra, identificati fin dall’età tardo antica e alto medievale con la figura di Cristo.
Medieval Leprosaria
rossi mariaclara
2024-01-01
Abstract
A partire dai secoli XI, XII e XIII, l’Occidente cristiano vide sorgere un’enorme quantità di esperienze caritative e assistenziali, popolate di laici di entrambi i sessi, i quali, a un certo punto della loro esistenza, scelsero di convertirsi a Dio mediante forme antiche di oblatio, reinterpretate alla luce della peculiare ‘religiosità delle opere’ che caratterizzò la spiritualità del laicato di quei secoli. All’interno di tale ‘indistinta’ realtà ospedaliera medievale ve ne fu una in particolare che si caratterizzò per la peculiarità dei suoi malati, ovvero gli uomini e le donne che avevano contratto la malattia della lebbra. Benché questo morbo per secoli si sia mantenuto in Occidente allo stato endemico, fu a partire dal secolo XI, e in particolare durante tutto il XII, che il numero degli istituti destinati ad accogliere i lebbrosi crebbe enormemente, anche un censimento completo sulla base delle fonti documentarie è stato realizzato solo in singoli contesti urbani o regionali. Alla pari degli altri ospedali, siffatte istituzioni esercitarono una notevole attrazione sui laici che intendevano percorrere la strada del Vangelo; oltre all’esperienza notissima di Francesco d’Assisi – che avviò la sua conversione ‘facendo misericordia’ con i lebbrosi – la potente capacità di richiamo di questi luoghi risalta nelle esperienze dei numerosi fedeli che decisero di trascorrere tutta o parte della vita insieme ai malati di lebbra, identificati fin dall’età tardo antica e alto medievale con la figura di Cristo.File | Dimensione | Formato | |
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