Il saggio prende in esame le imprese editoriali di carattere biografico-iconografico avviate nel primo quarto dell’Ottocento dal tipografo veneto Niccolò Bettoni (1770-1842), attivo a Brescia, Padova, Venezia, Milano e Portogruaro. Dopo aver pubblicato opere di Alfieri, Monti, Foscolo, e dopo aver avviato la stampa della “Storia romana” di Tito Livio, a partire dal 1812 si cimenta nelle “Vite e ritratti di illustri italiani”, opera che, in due volumi (Padova 1812 e Milano 1820), affianca al profilo biografico il ritratto di sessanta scienziati letterati, artisti, avvalendosi della collaborazione dei migliori incisori (Giuseppe Bossi, Francesco Rosaspina, Giuseppe Longhi). Seguono, nel 1816, i venti “Ritratti degli illustri italiani viventi”, al centro di vivaci polemiche tra classicisti (come Pietro Giordani e Leopardi) e polemisti romantici sul ruolo e il significato, in quel particolare momento storico, dell’esaltazione delle glorie italiche. Del 1825 sono poi i “Cento ritratti di illustri italiani”, usciti dalla nuova tipografia-calcografia di Milano, che comprendono anche Gaetana Agnesi e Vittoria Colonna. A Firenze e Parigi, poi, Bettoni avrebbe voluto completare la serie con un “Pantheon delle Nazioni”, elogi di uomini illustri di tutta Europa, col corredo di incisioni di artisti come Raffaello Morghen; un progetto destinato a fallire dopo i primi quaderni (dedicati a Enrico IV, Napoleone, Washington), nonostante l’associazione con i fratelli Didot. Importanti esempi del genere letterario biografico-iconografico, le iniziative di Bettoni preludono alla monumentale “Biografia degli Italiani illustri” di Emilio De Tipaldo (1834-1845), veicolo di promozione civile in chiave di rinascita nazionale.
La vita e il ritratto: gli italiani illustri nelle imprese editoriali di Niccolò Bettoni
Salvade', Anna Maria
2024-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame le imprese editoriali di carattere biografico-iconografico avviate nel primo quarto dell’Ottocento dal tipografo veneto Niccolò Bettoni (1770-1842), attivo a Brescia, Padova, Venezia, Milano e Portogruaro. Dopo aver pubblicato opere di Alfieri, Monti, Foscolo, e dopo aver avviato la stampa della “Storia romana” di Tito Livio, a partire dal 1812 si cimenta nelle “Vite e ritratti di illustri italiani”, opera che, in due volumi (Padova 1812 e Milano 1820), affianca al profilo biografico il ritratto di sessanta scienziati letterati, artisti, avvalendosi della collaborazione dei migliori incisori (Giuseppe Bossi, Francesco Rosaspina, Giuseppe Longhi). Seguono, nel 1816, i venti “Ritratti degli illustri italiani viventi”, al centro di vivaci polemiche tra classicisti (come Pietro Giordani e Leopardi) e polemisti romantici sul ruolo e il significato, in quel particolare momento storico, dell’esaltazione delle glorie italiche. Del 1825 sono poi i “Cento ritratti di illustri italiani”, usciti dalla nuova tipografia-calcografia di Milano, che comprendono anche Gaetana Agnesi e Vittoria Colonna. A Firenze e Parigi, poi, Bettoni avrebbe voluto completare la serie con un “Pantheon delle Nazioni”, elogi di uomini illustri di tutta Europa, col corredo di incisioni di artisti come Raffaello Morghen; un progetto destinato a fallire dopo i primi quaderni (dedicati a Enrico IV, Napoleone, Washington), nonostante l’associazione con i fratelli Didot. Importanti esempi del genere letterario biografico-iconografico, le iniziative di Bettoni preludono alla monumentale “Biografia degli Italiani illustri” di Emilio De Tipaldo (1834-1845), veicolo di promozione civile in chiave di rinascita nazionale.File | Dimensione | Formato | |
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