La concezione hegeliana della follia agli albori della scienza psichiatrica. Implicazioni morali di una visione antropologico-speculativa

Il contributo si concentra in un primo momento sul vuoto normativo che si può riscontrare nei territori di lingua tedesca tra il Settecento e l’Ottocento, sottolineando anche come proprio in quel periodo iniziassero a diffondersi, in Germania, i risultati delle osservazioni sul campo del padre della psichiatria moderna, l’internista francese Philippe Pinel (1); verrà, in un secondo momento, presentata e discussa la concezione hegeliana del disturbo mentale (2), per sottolinearne poi le implicazioni morali, con riferimento al tema dell’imputabilità e della responsabilità del soggetto agente (3). Con ciò, si mostrerà l’attualità di un pensiero filosofico, quello hegeliano, che si dimostra foriero di riflessioni alla base dei successivi sviluppi della scienza psichiatrica.