I suoi amici americani che lo avevano conosciuto in Italia, e un collega tedesco che veniva spesso a fare gli scavi a Pompei, si ingegnarono a trovargli una sistemazione a Harvard o a Princeton, almeno temporanea. Si resero conto per un archeologo negli Stati Uniti le difficoltà non erano poche. Eppure fu proprio la sua esperienza in America a contare, quando tornò. Con insigni studiosi tedeschi e italiani, aveva lavorato per la Roberts Commission istituita da Roosevelt per proteggere i monumenti in Italia dai bombardamenti. Reintegrato all’Università di Cagliari nel 1945, fu immediatamente dispensato e destinato alla Direzione generale Antichità e belle arti a Roma, con funzioni speciali in collaborazione con gli Alleati, per il recupero del patrimonio artistico e archeologico sottratto dai tedeschi. Lui accettò, ma quel che voleva era fare ricorso per essere stato escluso come ebreo ad un concorso a cattedra del 1938. Per trent’anni lavorò ad Atene, come direttore della Scuola archeologica italiana.
Giacomo Fadelli, Patrizia Guarnieri (2023), Teodoro Davide Levi (detto Doro), in Patrizia Guarnieri, Intellettuali in fuga dall’Italia fascista. Migranti, esuli e rifugiati per motivi politici o razziali, Firenze, Firenze University Press, 2a ed. riv. e ampl. 2023- (1a ed. 2019-22)
Giacomo Fadelli
2023-01-01
Abstract
I suoi amici americani che lo avevano conosciuto in Italia, e un collega tedesco che veniva spesso a fare gli scavi a Pompei, si ingegnarono a trovargli una sistemazione a Harvard o a Princeton, almeno temporanea. Si resero conto per un archeologo negli Stati Uniti le difficoltà non erano poche. Eppure fu proprio la sua esperienza in America a contare, quando tornò. Con insigni studiosi tedeschi e italiani, aveva lavorato per la Roberts Commission istituita da Roosevelt per proteggere i monumenti in Italia dai bombardamenti. Reintegrato all’Università di Cagliari nel 1945, fu immediatamente dispensato e destinato alla Direzione generale Antichità e belle arti a Roma, con funzioni speciali in collaborazione con gli Alleati, per il recupero del patrimonio artistico e archeologico sottratto dai tedeschi. Lui accettò, ma quel che voleva era fare ricorso per essere stato escluso come ebreo ad un concorso a cattedra del 1938. Per trent’anni lavorò ad Atene, come direttore della Scuola archeologica italiana.File | Dimensione | Formato | |
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