Il contributo analizza la complessità del biennio 1943-1945 dal punto di vista della storia della scuola e dell’educazione, ma accogliendo come prospettiva storiografica generale quella tracciata da Claudio Pavone in un noto articolo del 1985: Tre governi e due occupazioni . Tutte le entità politiche e istituzionali che ebbero ruoli di governo e furono fonte di norme – secondo dinamiche di continuità o di rottura con il passato fascista o con quello monarchico-liberale – si interessarono, infatti, anche alla scuola e all’educazione: il luogotenente e i governi del Regno; il governo della Rsi; le Giunte provvisorie e i CLN; le autorità militari alleate nelle province liberate; i comandi tedeschi nell’Italia invasa e nelle nove province direttamente governate dal Reich. Sullo sfondo mantiene anche l’importante lezione metodologica di Fulvio De Giorgi che, in continuità con quella pavoniana, la riprende e la prosegue, innestandola nella prospettiva della storia dell’educazione: le radici più profonde della Ricostruzione etico-civile del paese sono pertanto individuate nei mesi della Resistenza al fascismo e all’occupazione nazista, quando cioè si avviò una prima esperienza educativa democratica e vi fu la presa di coscienza della diseducazione politica di massa ereditata dal fascismo.
La scuola in Italia fra tre governi e due occupazioni (1943-1945)
Gabusi D
2020-01-01
Abstract
Il contributo analizza la complessità del biennio 1943-1945 dal punto di vista della storia della scuola e dell’educazione, ma accogliendo come prospettiva storiografica generale quella tracciata da Claudio Pavone in un noto articolo del 1985: Tre governi e due occupazioni . Tutte le entità politiche e istituzionali che ebbero ruoli di governo e furono fonte di norme – secondo dinamiche di continuità o di rottura con il passato fascista o con quello monarchico-liberale – si interessarono, infatti, anche alla scuola e all’educazione: il luogotenente e i governi del Regno; il governo della Rsi; le Giunte provvisorie e i CLN; le autorità militari alleate nelle province liberate; i comandi tedeschi nell’Italia invasa e nelle nove province direttamente governate dal Reich. Sullo sfondo mantiene anche l’importante lezione metodologica di Fulvio De Giorgi che, in continuità con quella pavoniana, la riprende e la prosegue, innestandola nella prospettiva della storia dell’educazione: le radici più profonde della Ricostruzione etico-civile del paese sono pertanto individuate nei mesi della Resistenza al fascismo e all’occupazione nazista, quando cioè si avviò una prima esperienza educativa democratica e vi fu la presa di coscienza della diseducazione politica di massa ereditata dal fascismo.File | Dimensione | Formato | |
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